Cronaca

Ex impiegati al controllo dei villaggi rom. Ancora nel limbo

I paradossi dell’Amministrazione Capitolina. Risorse per Roma e lo stallo dei dipendenti addetti alla vigilanza dei villaggi rom

Li abbiamo conosciuti tramite Mauro Tarca, nella sua intervista ci spiegava cosa è successo a questi 78 dipendenti di Risorse per Roma. Tutti ex guardie giurate con esperienza ed impiegate nella vigilanza dei villaggi rom dislocati in Roma. Si occupavano di “controllo” sia interno che esterno, non armati naturalmente, erano anche a disposizione per contattare prontamente le forze dell’ordine qualora ci fosse bisogno di interventi autorizzati. E tutta una serie di mansioni atte a salvaguardare l’incolumità degli ospiti dei villaggi e dei cittadini abitanti nei quartieri limitrofi.

Bello o brutto, giusto o sbagliato che vogliate considerare questo lavoro va analizzato un aspetto imprescindibile: erano tutti lavoratori con contratti a tempo indeterminato, stipendiati da Risorse per Roma, azienda completamente di proprietà del Comune di Roma. Dal 1 luglio i 78 “vigilanti” sono stati rimossi dal loro incarico, con appena 5 giorni di preavviso, ora sono tutti inoccupati e non impiegati in altri settori dell’azienda o in altre municipalizzate, semplicemente stipendiati per non lavorare, mentre in Campidoglio si discute di Bilancio e di al tagli il salario accessorio. Non sono certo contenti di questa situazione, sono proprio loro, gli ex – ormai – addetti al controllo dei villaggi rom a lamentare questa assurdità.

Venerdì scorso hanno occupato il Campidoglio, interrompendo il Consiglio in Aula Giulio Cesare, hanno finalmente attirato l’attenzione di un’Amministrazione che pare sempre più sorda. E’ intervenuta Rita Cutini, assessore con delega alle Politiche sociali e dei servizi alla persona, che con il direttore esecutivo, Bartoli e i rappresentanti sindacali, ha eseguito una riunione per decidere la momentanea sospensione della procedura di licenziamento. Con Bartoli adesso si  dovrà verificare quale sia la linea da seguire per reintegrare, probabilmente in altre municipalizzate, i 78 ex impiegati alla guardiania dei villaggi rom.

Va ricordato anche che, dalla loro assenza, i villaggi rom hanno registrato numerosi incidenti, sia ai moduli abitativi che nelle zone limitrofe, questo per amor di cronaca.

Sono state sollevate obiezioni all’inquadramento dei 78 “vigilantes” in Risorse per Roma, in quanto la loro figura non rientrerebbe nella mission aziendale, ma la spiegazione arriva puntuale e chiara da Massimo Colilli – interdetto dall’Aula Giulio Cesare da venerdì – “questo è stato un progetto assegnato a Risorse per Roma in quanto società del Comune, per quanto riguarda progetto e mansione specifica volevo puntualizzare che non siamo stati assunti come guardie particolari giurate, ma come portierato e monitoraggio” atto appunto ai villaggi rom. Non è stato un lavoro facile e leggero, su questo non abbiamo alcun dubbio, ed anche se l’Amministrazione per un qualsivoglia – non chiaro a mio avviso – motivo, decidesse come per altro ha fatto, di non dover più impiegare la loro figura, deve necessariamente integrarli in altro contesto e/o azienda municipalizzata.

Walter Pignatelli a tal proposito specifica “qualcuno ha deciso che questo lavoro non va più svolto? Benissimo, ma ci devono inserire in altre municipalizzate …. noi abbiamo dato la nostra disponibilità ad ogni mansione e in ogni azienda del Comune di Roma“. Se non trovano una soluzione il 13 agosto gli ex impiegati al monitoraggio dei villaggi rom, saranno tutti licenziati.

L’intervista risale al 21 luglio, il primo giorno di interdizione del pubblico all‘Aula Giulio Cesare, estromessi coloro che hanno tutti i diritti – e a mio avviso i doveri – di partecipare alla vita politica ed amministrativa della città e del loro lavoro!

Grazie a Sergio, Massimo, Walter, Mauro e a tutti i ragazzi di Risorse per Roma!

[youtube]https://youtu.be/Na0Vp6T647E[/youtube]

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

Cosa ne pensi?

error: Condividi, non copiare!