Cronaca

Comunicazione tra mondo reale e mondo virtuale

Dall’e-commerce al biglietto da visita e viceversa, la comunicazione ha bisogno di forme corrette

Se non hai un account Facebook non esisti. Nessuno sa chi sei se non cinguetti un paio di volte al giorno e se non fai G+ sui post migliori… beh, cosa pretendi? E’ la dura legge della comunicazione nel 2014 quella che definire 2.0 pare obsoleto – come mi aggiorno al 2.1? – Tutto deve essere rapido, chiaro, funzionale e adattato a chiunque. La casalinga di Voghera deve trovare la ricetta della pasta frolla con la stessa velocità che un aspirante broker si deve impiegare per tuffarsi nel vasto mondo del trading online. E così, nell’immenso mondo di internet nascono blog, siti, forum, social dove puoi usare la revolving o pagare con una mail oppure fare un bonifico online, ma solo se hai la home banking.

Ed è così per tutti, abbiamo imparato termini inglesi che poi sono stati trascinati nella Treccani, l’Accademia della Crusca italianizza le attività e, in qualche modo, aiuta a sentirci meno colpevoli snaturando la nostra lingua.
Questo vale anche per le aziende, per i negozi e per chiunque abbia qualcosa da “trasmettere/vendere” dentro e fuori dalla rete. Già, perché a ben pensarci potremmo praticamente vivere tutta la nostra esistenza chiusi in una stanza attaccati al monitor del pc.

Da cosa comincia questo processo? Semplicemente dalla vita “reale”, quella fatta di giornali di carta, libri con le
pagine, negozi con le commesse e i camerini, dove si può pagare in contanti usando pure le monetine, che per comunicare uno stato d’animo non dobbiamo neppure trovare l’emoticon adatta, basta la nostra espressione per far capire all’interlocutore come stiamo. Il feedback è immediato, senza neppure cliccare sulla pagina apposita. Ma questi due mondi sono imprescindibili e indivisibili ormai.

Da cosa comincia questo processo? Semplicemente dalla vita “reale”, quella fatta di giornali di carta, libri con le© Hemera Technologies/AbleStock.com/ThinkstockLa comunicazione è alla base del progresso. Una buona comunicazione è alla base dei buoni affari. Ci ragionavo qualche giorno fa quando passando per Roma Termini due ragazzi facevano volantinaggio in metropolitana. Due modelli che parevano Barbie e Ken, con tanto di short e codini per lei, bicipiti di marmo per lui. Denti perfetti, sorriso smagliante. Vien voglia di stare ad mirarli per quanto son belli. Mi allungano un volantino e lo prendo, volentieri, solo perché sono uno spettacolo loro due! Il volantino era un disastro invece! Promuoveva una qualche pizzeria con una qualche offerta. Non l’ho neppure letto tutto, l’ho zippato e archiviato nel primo cestino dell’immondizia che ho trovato, notando che giacevano già moltissimi di quei volantini.

L’agenzia che ha scelto i promotori era eccellente, chi ha creato i volantini ha bisogno di ripetizioni, gli consiglio caldamente di apportare delle modifiche e di eseguire la stampa volantini con Onlineprinters, così la prossima volta sarò felice di vedere che cosa hanno scritto e promuovono! Non è detto che il loro prodotto fosse esattamente quello che cercavo!

La comunicazione che sia web o meno, ha bisogno di rispettare diversi parametri per essere accettata, gradita, compresa e utilizzata da tutti. Un’azienda ha bisogno di una pagina Facebook e di un web master di alto livello, esattamente come gli servono biglietti da visita e gadget da regalare a Natale ma deve poi essere all’altezza della propria comunicazione con i prodotti che vende – siano essi servizi o mozzarelle.

Tra mondo reale e mondo virtuale non c’è poi grande differenza, in breve tempo l’interlocutore comprende con chi ha a che fare, sia un venditore di ebay, un amico di Facebook, o il parrucchiere sotto casa: il feedback arriva sempre!

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Testata: © Hemera Technologies/AbleStock.com/Thinkstock

Interno articolo: © Comstock/Thinkstock

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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