Cronaca

TPL SCARL, sciopero di 24 H! Per riprendersi il loro lavoro!

Gli autisti di TPL SCARL chiedono di lavorare, di essere messi in condizione di farlo al meglio e di essere retribuiti. Chiedono rispetto.

In cosa sbagliano? In nulla, hanno ragione! Lo dice la correttezza, la Costituzione, una mozione e anche i viaggiatori sarebbero dalla loro parte, se solo sapessero. Ma è il momento di mettere tutti in condizione di conoscere la situazione e che, ad esempio, gli unici che muovono la notte di Roma, le line N – notturne per intenderci – gli unici che danno la possibilità a turisti e romani di vivere la movida, rimpinguare le casse dei locali  del centro e far vivere la città dopo la chiusura della metropolitana, sono proprio loro, gli autisti di TPL SCARL.

Eppure sono bistrattati e relegati in un angolo, quasi la sotto categoria dell’ATAC, non certo se la passano meglio i dipendenti dell’azienda principale di trasporti romana, ma almeno hanno maggiore “notorietà”. E così Marco e gli autisti TPL SCARL devono combattere un po’ di più per ottenere, probabilmente, qualcosa di meno. Lunedì 21 luglio e per 24 ore incrociano le braccia, non salgono sui mezzi e si ritrovano dalle 11 in Via Capitan Bavastro sotto la sede dell’Assessorato. E’ il sindacato USB ad invitare ed organizzare il sit in, semplicemente per “pretendere tutti i diritti e per salvaguardare il posto dei lavoratori della Roma TPL SCARL“. Così si legge nelle varie note di Facebook nei gruppi, nati come funghi, per fare sì che tra loro la comunicazione sia costante.

La mozione 134 del 9 luglio 2014 inizia così le premesse:

– la Costituzione della Repubblica all’art. 35 afferma che: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.”;
– lo Statuto di Roma Capitale, all’art. 2 comma 5, afferma che: “Roma Capitale promuove lo sviluppo economico, sociale e culturale della comunità locale, il diritto al lavoro e l’accrescimento delle capacità professionali, con particolare riferimento alla condizione giovanile e femminile, sviluppando ed esercitando politiche attive per l’occupazione, attività di formazione professionale e favorendo iniziative a tutela della sicurezza e dei diritti del lavoro.”;

e considerato che, dice sempre la mozione, “i lavoratori della Roma TPL Scarl rivendicano il rispetto di quanto sancito dal CCNL di categoria” si impone a TPL SCARL di:

– unificare la data di pagamento degli stipendi per i quali ogni azienda del consorzio ha una sua data che, tra l’altro, non verrebbe rispettata;
– rispettare l’orario massimo di guida giornaliero come previsto dal CCNL; – applicare, in tutte le aziende della Roma TPL Scarl e consorziate, le stesse regole in materia di turnazione, riposi, disciplina ecc;
– limitare l’utilizzo dei lavoratori precari;
– verificare la manutenzione dei mezzi a garanzia dei lavoratori e degli utenti.

Nulla di questo è rispettato, ma i lavoratori sono sui mezzi, di giorno e di notte! In condizioni precarie, con macchine a volte, troppo spesso, fatiscenti. Tra loro, come tra tutti, c’è l’autista antipatico, quello che sta al cellulare e probabilmente troveremo quello che salta le fermate perché pensava ad altro! Questo non dà il diritto a nessuno di togliere la dignità ai lavoratori! Questo non dà diritto all’azienda di pagare gli stipendi quando gli pare! Attendono, ormai non pazientemente, anche questo mese con l’aggravante che doveva essere versata la quattordicesima entro il giorno 20, oggi è il 19 ed è sabato.

L’assessore Guido Improta ha dichiarato di aver congelato le procedure di licenziamento, all’appello ci sarebbero 338 lavoratori in esubero, e che avrebbe fatto saltare l’appalto a Roma TPL SCARL se anche un solo lavoratore perdesse il proprio posto, ma per ora sembra che il processo non si sia arrestato.

Valutate voi se non è arrivato il momento di capire che, come per i dipendenti AMA, per l’ATAC, per le maestre e gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, per gli addetti amministrativi e per tutti i dipendenti Comunali e delle partecipate, anche i dipendenti di TPL SCARL hanno tutte le ragioni per essere “incavolati”. Ignazio Marino quale sindaco della città, gli assessori e chiunque abbia potere di fare e disfare a piacimento deve capire che la corda si sta spezzando, è ormai un filo sottile che regge l’intera città, sotto ci siamo noi, sotto a quel peso ci sono i romani, gli scranni stanno sopra, al sicuro, inviolabili.

La mozione 134 del 9 luglio 2014

Il volantino USB per lo sciopero del 21 luglio

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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