Cronaca

Colpa delle stelle: il film evento dell’estate americana

“Colpa delle stelle”, il film tratto dal romanzo di John Green, dopo aver fatto sognare gli americani, sta per approdare anche sugli schermi italiani.

Un tempo si diceva che l’estate è la stagione dell’amore, delle giovani coppie , dei baci rubati sotto le stelle in un’afosa e languida notte.  Forse per la generazione di Flaubert, Baudelaire o qualsiasi altro poeta francese, l’estate era dolce come il miele,magica e fin troppo breve, perfetta per i nuovi amanti. Oggi l’amore è interpretato in tutt’altro modo, ma nonostante tutto c’è ancora qualche regista romantico che decide di far debuttare all’inizio di questa stagione una delle poche storie strappalacrime che la letteratura degli ultimi anni ci ha regalato, “Colpa delle Stelle”.

Il 6 Giugno sugli schermi americani ha debuttato la seconda opera come regista di Josh Boone, noto come sceneggiatore e per la commedia indipendente Stuck in Love, che vede tra i suoi interpreti l’incantevole Lily Collins. Il regista americano ha infatti reinterpretato per il grande schermo il romanzo “The Fault in Our Stars” di John Green, un successo letterario del 2012, che ha subito catturato l’attenzione della 20th Century Fox, la casa cinematografica che nello stesso anno ha acquistato i diritti di produzione del libro.

Protagonista di questa storia d’amore dal sapore dolce ed amaro allo stesso tempo è la talentuosa Shailene Woodley, rivelazione dell’ultimo anno che ha fatto già sognare il grande pubblico con Divergent, un film del genere science fiction tatto dalla saga letteraria di Veronica Roth.

La vicenda narra della dolorosa risalita di Hazel Grace (Shailene Woodley), una sedicenne che dall’età di tredici anni combatte una dura lotta contro il cancro ai polmoni. Dopo una cura sperimentale la cagionevole salute della ragazza sembra essere migliorata, ma l’ombra di una possibile ricaduta la perseguita, stringendo in una morsa cuore e mente impedendole di andare avanti e vivere quei pochi giorni di quiete che la vita le ha riservato. I genitori, consapevoli del precario equilibrio della giovane, la inducono a frequentare un gruppo di supporto per sopravvissuti al cancro. E’ qui che Hezel incontra  Augustus “Gus” Waters (Ansel Elgort), che ha perso una gamba a causa di un osteosarcoma. Tra i due nasce un profondo legame fondato sulla condivisione, comprensione del dolore e della sofferenza che la malattia comporta. 

La loro relazione cresce e divampa velocemente, Gus propone ad Hezel di partire per Amsterdam per conoscere Peter Van Houten, autore del loro libro preferito. La ragazza in un primo momento rifiuta, intimorita dai sentimenti che provano l’uno nei confronti dell’altro, ma soprattutto della sofferenza che una sua futura ricaduta potrebbe arrecare a Gus. Tuttavia dopo un ricovero in ospedale a causa di una polmonite, Hezel capisce di essere innamorata del ragazzo e decide di volare con lui ad Amsterdam.

Colpa delle stelle non è semplicemente una storia d’amore tra due adolescenti o  di una ragazzina malata, ma è la storia di una lunga salita per tornare alla vita. Hezel affronta le sue più profonde paure, la malattia è forse una semplice rappresentazione metaforica di un più profondo sentimento di insoddisfazione e timore che chiunque ha provato nel corso della propria esistenza. Non rischiare per la paura di perdere ancora, non vivere per la paura di morire. Quando un pensiero come questo si concretizza in parole non può che sembrare paradossale. Sembra una sciocca frasetta da mezzi poeti troppo legati al romanticismo eppure è la chiara e onesta rappresentazione di una delle debolezze umane. Hezel è un esempio positivo, lei non è un eroe senza paura, lei sbaglia e impara dai suoi errori e grazie a Gus ritrova la voglia di vivere, la voglia di rischiare di cadere per imparare a volare.

Purtroppo Colpa delle stelle arriverà in Italia solo il 4 Settembre, quindi prepariamo già da ora i pop-corn e prenotiamo un biglietto, perché la storia della sedicenne Hezel sembra avere il potenziale per farci innamorare.

Clelia Tesone

E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Una delle più belle citazioni di Paul Valery per molti, come me, che crescono tramite una pagina, che sia letta, scritta o studiata.

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