Cronaca

Il Sindaco Marino, i rom e l’ennesima figuraccia

“Cutini ha fallito, il sindaco Marino cambi delegato, ha mostrato scarsa competenza e mancanza di una visione politica adeguata per allineare la città di Roma alle linee guida indicate dalla Strategia Nazionale per l’inclusione dei Rom”.

E quanto  dichiara ufficialmente alla stampa l’associazione 21 Luglio, impegnata a promuovere i diritti dei rom e sinti in Italia. Partiamo dal recente epilogo.

L’associazione 21 Luglio attacca senza mezzi termini l’assessore alle Politiche Sociali, Rita Cutini, nominata delegato alla “questione rom”. A un anno esatto dalla nomina, l’associazione ripercorre quanto fatto e detto dall’assessore, tirando somme tutt’altro che positive, e invitando il sindaco Marino a un cambio della guardia, l’ennesimo da quando è in carica. L’associazione parla di approccio emergenziale, improvvisazione, sperpero di denaro pubblico e violazione dei diritti umani fondamentali. Ma anche Amnesty International non è tenera con il sindaco Marino in merito al comportamento di Roma Capitale nei confronti dei Rom: “Le violazioni dei diritti umani dei rom da parte delle autorità italiane, incluse quelle di Roma, continuano: sgomberi forzati, segregazione in campi in condizioni abitative gravemente inadeguate ed esclusione dall’edilizia residenziale pubblica stanno proseguendo sotto l’amministrazione del sindaco Marino“.

Questa fucilata dell‘associazione 21 Luglio e di Amnesty International è solo l’ultima in termini temporali. In questi giorni scoppia la polemica sul congresso del Consiglio Nazionale Rom organizzato dall’Associazione «Nazione Rom» di Firenze, componente istituzionale del Tavolo di inclusione nazionale delle persone Rom, Sinti e Caminanti. Girano voci, vere o presunte tali, che vi sia un patrocinio da parte del Comune di Roma all’evento, e fin qui nulla di male se si pensa che di inclusione, diritti, dignità umana ci si è rimpiti la bocca per settimane durante la campagna elettorale, e si è fatto anche di questo cambio di rotta una cesura totale col passato governo cittadino. Ciò sarebbe stato opportuno soprattutto dopo la polemica scoppiata durante le primarie sollevata da Cristiana Alicata, renziana della direzione regionale del Pd, sulla presenza di numerosi rom ai seggi delle primarie per votare Marino. Sospetto che per altri si trasforma in accusa su voti in qualche modo comprati. Dopo quanto accaduto sarebbe stato opportuno da parte dello stesso PD romano un gesto riparatore. Nulla di tutto questo!

Alle accuse di “patrocinio molesto” avanzate dall’opposizione più becera e xenofoba, che utilizza spesso i mal di pancia per accattivarsi simpatie e voti, il nostro Sindaco Marino, invece di accettare la sfida e rilanciare per dimostrare la forza della tolleranza e del rispetto, al contrario ha pensato bene di darsi alla fuga davanti allo sdegno del cittadino perbene, che nei salotti e circoli del PD ama chiunque, tollera chiunque, basta che non porti via voti e stia un po’ lontano dal portone di casa. Ed ecco il capolavoro ad un giorno da questo congresso – giornata – orgoglio, o chiamatela come vi pare!

«Alla luce delle dichiarazioni e delle informazioni circolate in queste ore in merito a un presunto patrocinio di Roma Capitale all’iniziativa dell’associazione Nazione Rom, che si sarebbe dovuta tenere domani nella Sala della Protomoteca, il Campidoglio precisa che si tratta di notizie totalmente prive di fondamento – si legge in una nota -. Roma Capitale, infatti, non ha concesso alcun patrocinio, ma soltanto l’utilizzo a pagamento della sala, come da regolamento comunale. Si informa inoltre che, essendo decorso inutilmente il termine di pagamento, è stata disposta la revoca della concessione dell’utilizzo della Sala della Protomoteca».

Sarebbe bastato un consigliere, un sindaco, un qualsiasi cittadino illuminato per offrire 6.000 euro per questa sala. Ma oggi con questa amministrazione navighiamo nel buio più totale anche in tema di diritti e dignità. All’inizio dell’articolo si legge “questione rom”, è una provocazione, assomiglia dannatamente alla “questione ebraica” di hitleriana memoria: oggi, a buon diritto, chi si può mettere una moderna stella gialla di monito sul petto sono proprio rom, sinti e camminanti.

SenzaBarcode Redazione

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