Flash: Valle d’Aosta, Il Difensore civico al Seminario della Rete europea
Il 23 e 24 giugno scorsi, il Difensore civico della Regione autonoma Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, ha partecipato al IX Seminario regionale della Rete europea dei Difensori civici
tenutosi a Cardiff, in Galles, con tema “Mediatori e Commissioni per le petizioni: dare voce a chi non ne ha”. Il Mediatore valdostano ha altresì presieduto la prima delle tre sessioni di lavoro, dedicata alla promozione dei diritti dei più giovani.
«Due giornate fitte di impegni e foriere di suggestioni interessanti – commenta Formento Dojot –. Ho avuto anche l’onore di presiedere la sessione di apertura; dalle relazioni e dall’intensa discussione che ne è seguita, è emerso come i giovani siano preoccupati per il loro presente e il loro futuro e chiedono ascolto alle Istituzioni, che ottengono fiducia se danno risposte concrete. La seconda sessione riguardava i diritti di una popolazione che invecchia: si è sottolineata l’importanza di garantire il più possibile la vecchiaia a casa propria, anche se personalmente temo che il progressivo disimpegno della mano pubblica per le note riduzioni budgetarie comporti un maggiore ruolo dei familiari, tornando sostanzialmente al passato, quando, però, il contesto sociale si presentava radicalmente diverso, contraddistinto da un sistema patriarcale oggi sostituito da famiglie nucleari. L’ultima sessione ha visto la disamina della sanità e dell’assistenza sociale, con la rappresentazione della necessità di integrazione delle politiche ad esse afferenti e della piena inclusione dei disabili nella vita lavorativa e sociale.»
«In generale – conclude il Difensore civico –, dare voce a chi non ce l’ha significa promuovere ogni azione idonea ad assicurarne l’ascolto, quindi, tra l’altro, l’accesso all’informazione, alla formazione, per evitare che la società del prossimo futuro presenti un deficit di rappresentatività, cioè una dicotomia tra una élite di detentori della conoscenza e una popolazione che fatica a farsi sentire, con una messa in discussione del concetto stesso di democrazia.»