Intervista agli Ylium, band veneta tra rock ed elettronica
SenzaBarcode ha intervistato gli Ylium, band veneta la quale ha recentemente pubblicato il suo primo lavoro in studio, tra elettronica ed avanguardia.
Gli Ylium rappresentano una band veneta nata dal connubio musicale tra Alessandro Cavazzana e Marco Rodella, inizialmente orientati verso il genere garage/indie per poi migrare verso altri lidi, maggiormente incentrati sull’elettronica. Il primo album della band, Empire of Light, galleggia tra il new wave e l’elettronica minimalista, in un calderone musicale innovativo e d’impatto. In occasione della pubblicazione del loro primo lavoro, SenzaBarcode ha intervistato gli Ylium, in una lunga chiacchierata tutta da leggere, tra curiosità e progetti futuri.
Per ulteriori formazioni sulla band, ecco la pagina ufficiale Facebook degli Ylium, mentre qui potrete ascoltare in streaming l’album Empire of Light.
Durante la vostra gavetta il progetto Ylium ha subito un mutamento apparentemente drastico: c’è stato un momento in particolare in cui Alessandro ha capito di voler migrare verso la musica elettronica?
È una domanda interessante, ma probabilmente la risposta deve essere articolata in modo un po’ più complesso: le intenzioni di Alessandro sono sicuramente maturate in un lasso di tempo abbastanza indefinito, in maniera graduale. Non ci si sveglia dall’oggi al domani pensando che si vuole cambiare radicalmente lo stile della propria band. Quindi, più che di momento, è meglio parlare di periodo: indicativamente, la consapevolezza di voler andare oltre a quanto fatto prima si è sviluppata tra l’uscita della demo del nostro gruppo precedente, nel 2010, e la composizione di A Bit Bad, a metà 2011.
Per converso, il cambiamento è stato traumatico ed improvviso se lo si vede in un’ottica d’insieme: Marco e Giulio si sono trovati di colpo di fronte alla necessità di cambiare il proprio modo di approcciarsi allo strumento ed alla composizione. È stato necessario un periodo di ambientamento importante, e anche parecchia pazienza.
Raccontateci qualche aneddoto sulla vostra storia: c’è un particolare momento che non dimenticherete mai? Avete qualche rimpianto per il passato?
Suoniamo assieme da veramente tanto tempo e ci conosciamo a livello personale praticamente da sempre, quindi aneddoti potremmo citarne moltissimi. Dovendo scegliere, l’uscita al Lago di Como nel ferragosto del 2011 è stata particolarmente rocambolesca: in collaborazione con un pittore di Rovigo, dovevamo suonare su una piattaforma sul lago, in occasione di una manifestazione di nuoto in acque libere. Tralasciando dettagli quali la partenza alle due della mattina e il diluvio incontrato lungo il percorso, quando siamo arrivati abbiamo scoperto che la “piattaforma” era in realtà un canotto gonfiabile di piccole dimensioni, in cui a malapena saremmo riusciti a stare in tre, e che le acque erano parecchio mosse. Alla fine abbiamo patteggiato per uno spettacolo musicale sulla terraferma.
Se parliamo invece di rimpianti, talvolta ci rendiamo conto che, se avessimo avuto la maturità per approdare prima al nostro stile attuale, potremmo vivere la nostra avventura musicale con molti meno problemi (lavorativi etc.) e forse qualche opportunità in più. Ma, tutto sommato, tutta la strada percorsa è stata necessaria per arrivare fin qui, quindi anche questo è un rimpianto inteso in senso relativo.
Il vostro nome viene dall’acronimo di “Your Life In Unique Meaning”, brano composto in passato e riarrangiato per il primo vero album della band, Empire Of Light. Qual è il senso racchiuso in questa frase?
Attenzione! Vorremmo chiarire un equivoco abbastanza comune: non è Ylium che deriva da “Your Life in Unique Meaning”, ma viceversa. Ylium, inizialmente, doveva essere il titolo della canzone, ci piaceva come nome, anche per associazione al “lilium”, il famoso fiore. Poi abbiamo deciso di utilizzarlo come nome per il gruppo, ma a questo punto si poneva il problema che non volevamo una canzone che si chiamasse come la band, quindi abbiamo deciso di trovare un titolo che sciogliesse l’acronimo.
La frase si può leggere in vari modi, e per scelta preferiamo non suggerire una chiave di lettura: nei nostri testi non cerchiamo di comunicare messaggi di alcun tipo, quindi riteniamo corretto che anche i titoli rimangano liberamente interpretabili.
Qual è la vostra opinione sul panorama musicale italiano attuale? C’è qualche gruppo che consigliereste ai lettori di SenzaBarcode?
Occorre fare una doverosa precisazione. Se per panorama musicale italiano intendiamo il panorama mainstream, la cosa non ci interessa moltissimo: non lo seguiamo, crediamo sia un mondo legato a tradizioni ormai anacronistiche.
Se invece parliamo del sottobosco underground, le cose iniziano a diventare più interessanti, anche se ovviamente più confuse; ogni zona ha le sue basi portanti, all’interno della singola provincia di Venezia basta spostarsi di una trentina di km per trovare scene musicali tra loro molto eterogenee. Per fare un esempio, dove abitiamo noi vanno ancora molto la musica metal, il grunge e lo stoner; poco più verso sud è forte la cultura indie, mentre verso il capoluogo si incontrano approcci più cantautorali. Sono realtà in continuo divenire, ma poco supportate e che, spesso, non sanno collaborare per emergere.
Dovendo fare dei nomi, un bell’esempio di scena collaborativa è quella che si è sviluppata nel Polesine, coi gruppi che gravitavano attorno al movimento di Grido Underground, di cui anche noi abbiamo fatto parte in una vita artistica precedente.
Concludiamo con qualche curiosità sul futuro: quali progetti avete in programma dopo Empire Of Light?
Esattamente non lo sappiamo ancora, Empire of light ha visto la luce da poco e stiamo ancora lavorando molto per sfruttare l’occasione che il suo buon avvio ci ha posto dinnanzi. Sicuramente alla fase di promozione seguirà l’attività live, che ci porterà a suonare in giro, ovviamente ci auguriamo il più possibile. E sicuramente andremo avanti con la composizione, un bel traguardo sarebbe riuscire a registrare un altro disco che possa suonare molto diverso da Empire of light, perché comunque siamo in continua evoluzione.
Tra le varie idee ci sono collaborazioni e, perché no, una ripresa del vecchio repertorio che suonavamo nel periodo pre-Ylium. Continuate a seguirci, insomma, perché le idee sono tante e crediamo che ci si potrà divertire parecchio.