Eros e Kairòs poesia al femminile
Per la prima volta un concorso di poesia tutto al femminile
Il “mercato” letterario italiano è ormai saturato da premi e concorsi vari, organizzazioni che raccolgono antologie e anche una notevole quantità di danaro, oltreché poeti senza dare loro la minima misura riguardo il lavoro svolto, se può essere considerato valido oppure se possano, anche in minima parte, migliorare. Come se per scrivere una poesia bastasse andare a capo ogni quattro o cinque parole, ed ecco che si può spacciare per poesia qualcosa che invece assolutamente non lo è. Qualche editore o associazione si è accorta di questi comportamenti ed ecco che spuntano antologie piene zeppe di frasi assurde che, ogni tanto, vanno a capo.
Questo ormai è un tema diffusissimo e mi chiedo se, di questo problema, sanno solo alcuni che stando a guardare possono solo constatare questo andazzo, o se ne accorgono anche altri; forse che gli equilibri, per noi precari, ma per loro molto ben fondati, non devono essere turbati.
Di contro voglio parlare, invece, di una manifestazione che si è distinta da tutto questo: Eros e Kairòs. Questo evento è stato organizzato da Dona Amati e Monica Maggi (e quando dico organizzato intendo dal pensare alle sedie alla segreteria, dalla gestione degli invitati e non da meno il preparare i programmi delle giornate, visto che si sono svolti in più date e luoghi come vedremo, coordinando molte persone contemporaneamente) con il sostegno di Fondazione CariVit e Fondazione CariCiv e con il patrocinio del Comune di Roma.
Eros e Kairòs si è svolta come segue:
Viterbo, Palazzo Brugiotti, 6 giugno
Roma, Ninfeo di Villa Giulia, 7 e 8 giugno
Civitavecchia, Terme di Traiano, 15 giugno
In queste giornate sono stati invitati nomi importanti e non del panorama artistico e letterario italiano, ma non mi voglio soffermare molto su questo perché al sito eros-kairos.info e fusibilia.it si possono trovare tutti i dettagli, sarebbe quindi inutile riscrivere quanto già fruibile. Voglio porre l’attenzione, invece, sul premio di poesia. Si è svolto in piena chiarezza, i voti sono stati assegnati a dei numeri, mi spiego: la segreteria del premio ha fornito alla giuria le varie sillogi pervenute al concorso, attribuendo loro solo un titolo e un numero; i giurati (Maria Teresa Ciammaruconi presidente, Beppe Costa e Lidia Riviello) hanno quindi espresso la loro preferenza a un titolo e un numero, solo dopo hanno scoperto a chi corrispondevano questi numeri. Il tutto si è svolto da casa, i giurati si sono visti per la prima volta il giorno della premiazione, quindi le comunicazioni avvenivano fra i singoli giurati e la segreteria, ufficio in cui i dati venivano semplicemente sommati.
Le premiazioni si sono svolte al Ninfeo di Villa Giulia l’8 giugno, le premiate sono state:
1° Valeria Raimondi
2° Giulia Cherubini
3° Sylvia Pallaracci
Ovviamente in questi tre giorni si sono susseguiti altri artisti famosi e non che, come al solito, hanno dato importanza e rilievo aggiungendo qualche particolare in più al programma, come il fotografo dei poeti Dino Igani, Marco Cinque e Giuseppe Natale, Roberta Bartoletti e il suo organetto, Tomaso Binga, Ennio Cavalli, Marcia Teophilo, Maram al Masri , Duska Vrhovac e molti altri.
Unico consiglio, ma so che le organizzatrici già lo sanno, il pubblico avrebbe apprezzato sentire una poesia o due per ogni vincitrice, così da far capire anche il motivo per cui hanno vinto; ma si sa, quando qualcuno dice “entro le ore 19 devo chiudere le porte”, e considerando la tendenza dei performer di allungare incredibilmente i tempi e il ritardo a iniziare ormai quasi di rito, molto spesso qualcosa salta anche se è importante. C’è da augurarsi che, dopo un periodo di pausa, le organizzatrici che hanno dato prova di essere fatte di ferro, comincino a pensare al programma della 2° edizione di Eros e Kairòs.
Riproponiamo una poesia per ogni classificata:
1° Valeria Raimondi
poggia tutto qui l’antico male,/ assorbe il dolore che raggruma / e deforma il profilo nel paesaggio / il ricordo che rovescia e frantuma
avanza sui carboni ardenti / la vita che ci resta: / è una reliquia, un indice puntato / sono resti di una cenere dispersa
c’è già tutto domani in questo oggi / un tempo che non medica o lenisce / e un’illusione ottica a ritroso rigetta / dentro ieri le radici
2° Giulia Cherubini
Cartolina per O., in re
Mi chiedi se dense le ore d’agosto / abbracciano solide statue che furono / l’ombra di noi sotto i ricci / dell’ippocastano.
Bastarono cinque cicale, / un treno di troppo, / a sfilare la trama di mani./
Le perle ci ridono, /stelle tramontano svelte.
3° Sylvia Pallaracci
sbaglio / tutte le volte a farti re / senza corona dei miei allori / il lavorio sontuoso delle mani / ma neppure un dito / sollevato all’altezza delle tue labbra / indegne di pronunciarmi in luoghi stranieri / d’appartenenza
sempre lo stesso cielo / imbarazzato di inciamparmi tra le gambe / mentre strisci come il verme volante / nell’estro verticale della terra
grazie, davvero
avete scritto (e capito) le cose reali e sentite
un abbraccio