Flash: Wall Street Journal boccia Governo Renzi
Ferrante Green Italia : Wall Street Journal boccia Governo Renzi su spalmaincentivi
Per il prestigioso quotidiano governo “capriccioso” che ha “rapporto difficile col capitale privato” misure retroattive spaventano investitori stranieri, pericoloso precedente. “Il premier Renzi, il ministro Guidi e il Governo si affannano ogni giorno sui giornali italiani a parlare di un’Italia pronta a ricevere fondi e capitali stranieri desiderosi di investire nel Paese, ma sonore bocciature come quelle del Wall Street Journal sulle misure ‘spalmaincentivi’ svelano impietosamente le miserie di casa nostra”.
Lo dichiara l’esponente di Green Italia Francesco Ferrante, commentando l’articolo del Wall Street Journal “Renzi combatte con i mulini a vento”, che riferisce con sconcerto delle decisioni del Governo Renzi di intervenire sul costo delle bollette elettriche attaccando i capitali privati degli investitori.
“Al premier il giornale americano – continua Ferrante – augura buona fortuna nell’attrarre investitori stranieri, se pensa che i mercati abbiano la memoria corta. Il prestigioso quotidiano economico stigmatizza la decisione del Governo di colpire retroattivamente gli investimenti nelle energie rinnovabili, che nel corso dell’ultimo quinquennio sono stati circa 50 miliardi, richiamando quanto già tentato dal governo spagnolo lo scorso anno, che è stato sommerso dai ricorsi degli investitori. Il WSJ non lesina altre stilettate al Governo Renzi, accusato persino di avere un rapporto difficile col capitale privato e di essersi mosso sul fronte rinnovabili in maniera ‘capricciosa’”.
“Il decreto varato per dare uno ‘sconticino’ alle bollette delle PMI rischia di essere un doppio boomerang: azzopperebbe infatti il mercato dinamico del fotovoltaico, con ricadute occupazionali pesantissime, e graverebbe come pericoloso precedente sulle privatizzazioni che il Governo Renzi ha in essere, perché gli investitori internazionali non si fiderebbero di un Governo che fa carta straccia dei contratti. Ci auguriamo – conclude Ferrante – che il passaggio parlamentare del decreto corregga il decreto, mettendo nel mirino piuttosto le tante e indebite agevolazioni alle fonti fossili”.