Asili Nido Roma chiusi a luglio. Pd Vs Pd. Ma la verità?
Asili nido Comunali chiusi a luglio a favore degli asili in convenzione e i disaccordi tra Pd municipale e capitolino, a farne le spese i soliti romani.
Apriamo un file d’indagine: è vero che sono soltanto una decina in più rispetto al 2013 gli asili nido chiusi a luglio ed agosto? Il 21 maggio la Assessore alla scuola Alessandra Cattoi assicurava che: “… rimarranno aperti sia i convenzionati (la cui capienza è di 3000 posti) sia i pubblici. Non so ancora quanti ma saranno tra le cinquanta e sessanta strutture. E dunque alla fine ci saranno una decina di asili aperti in meno rispetto all’anno scorso. Che saranno compensati comunque dall’apertura a pieno regime dei privati convenzionati”
E allora perché, da due mesi, c’è l’allarme asili nido? Conosco personalmente mamme che sono corse ad iscrivere il proprio figlio presso un asilo convenzionato, ma oggi si ritrovano con lo stesso asilo comunale che pare fruibile anche a luglio. Le informazioni non sono chiare. Rita C. che raggiungo dal solito notissimo Facebook mi dice che “ad Ostia Lido due comunali saranno aperti perché l’unico convenzionato non è sufficiente. Ad Acilia sono chiusi i bambini passeranno ai convenzionati”
Contatto Cinzia Cottini, educatrice, assistente all’infanzia e delegata UIL – intervistata da SenzaBarcode durante i presidi dei dipendenti capitolini – anche lei non ha dati o informazioni ufficiali e mi risponde “dovranno aprire sicuramente qualche nido comunale per alcuni municipi, poiché i soli privati non soddisfano numericamente la richiesta per luglio. Di ufficiale però ancora nulla.”
Quindi riassumendo: é scattato l’allarme a maggio, immediata la corsa – semi disperata – dei genitori, presso gli sportelli iscrizione degli asili nido in convenzione. Fino a che c’è posto si riempiono quelli e poi? Dopo, inevitabilmente vanno tenuti aperti i comunali! E quindi dove sta la logica in tutto questo? Senza l’allarme asili nido chiusi a luglio cosa sarebbe successo? L’esatto opposto, ossia si sarebbero riempiti i comunali, garantendo il lavoro anche alle precarie e solo in seconda battuta, si sarebbe dovuto ripiegare sugli asili nido in convenzione.
Cosa è cambiato? Facile fare considerazioni a questo punto. Gli asili nido in convenzione, che tra le altre cose hanno dato tempi brevissimi per il pagamento della retta, evitano al Campidoglio le assunzioni per luglio delle precarie; considerando che i mesi estivi sono gli unici che garantiscono loro qualcosa di simile ad un stipendio “normale” direi che il danno sarebbe sufficiente, se non vi fosse da unire anche la beffa di un post che l’ex assistente di Ignazio Marino, ora assessora alla scuola, avrebbe affidato alla sua pagina Facebook “per ora riscontriamo difficoltà nel reperire le educatrici per lavorare nei nidi comunali che apriranno a luglio.Non molte precarie danno la disponibilità. Quindi chi vuole lavorare lavorerà”.
Se, quando saranno costretti a chiamare le precarie e le supplenti per poter aprire – inevitabilmente – gli asili nido comunali a luglio, le maestre faranno spallucce io non mi stupirò !
Potrebbe essere un trauma per un bambino dover passare da un asilo nido comunale, dove c’è un ambiente per lui famigliare e persone della sua vita, ad un posto nuovo con persone sconosciute? Nuovamente è Cinzia Cottini a farmi un quadro della situazione con tre frasi: “smembramento dei gruppi, distruzione di un delicato lavoro di ambientamento e mancanza di figure di riferimento.” Sarebbe accaduto comunque ai bambini di doversi trasferire da un asilo nido comunale ad un altro ma con delle – importantissime – varianti. Senza il fuggi fuggi agli asili convenzionati non si smembrerebbero i gruppi dei bambini e, anche in piccoli sottogruppi, i piccoli non si sentirebbero soli. Cinzia mi parla anche della “continuità” tra asili nido auspicata dall’assessore Alessandra Cattoi, avranno a disposizione fino ad un’ora di colloqui con le educatrici dei convenzionati per “illustrare il bambino“; magari 60 minuti bastano agli operosi assessori capitolini, ma alle maestre per spiegare chi è un bambino potrebbero sembrare pochi! Non avranno punti di riferimento perché, oltre a ritrovarsi senza i loro compagni, i bambini che saranno costretti agli asili nido convenzionati, avranno educatrici che mai hanno visto in vita loro, mentre nei comunali avrebbero necessariamente trovato supplenti incontrate diverse volte nell’anno scolastico, in questo caso non sapranno nulla e il disagio unito alla diffidenza tipica dei più piccoli, potrebbero costituire un vero trauma.
E parliamo di poche settimane che, in alcuni casi, precedono l’ingresso alla scuola dell’infanzia. Ne vale la pena?
Di seguito alcune dichiarazioni di Andrea Liburdi, Capogruppo di Forza Italia in II Municipio:
«Che questa sinistra fosse sconclusionata, incapace, senza idee lo dimostrano i fatti. Che tuttavia non abbia nemmeno una linea di azione comune è decisamente assurdo. In merito alla vicenda della chiusura dei nidi a luglio, una follia sulla quale ho già presentato una interrogazione, il Pd municipale va duramente contro il Pd capitolino.
Sono una delle mamme che ha iscritto il proprio figlio in un nido convenzionato per luglio, salvo poi apprendere solo DOPO che il nido comunale abitualmente frequentato sarà regolarmente aperto!
A questo punto il comune non mi da la possibilità di rispostare mio figlio nel SUO nido!
Ma vi sembra organizzazione questa? I bambini sbattuti in giro come pacchi?
Vi chiedo di aprire un’inchiesta e di mettere il comune alle strette, devono consentirci di mandare i nostri bambini nei PROPRI nidi, visto che saranno comunque aperti!
Questo comunicato risale a bieca un mese fa….
I bambini dei nidi del X Municipio ( e di tutti gli altri Municipi di Roma Capitale) nel mese di luglio saranno smistati come pacchi postali nelle strutture private convenzionate.
“Evidentemente ci devono essere impellenti ragioni di cassa per far prendere al Comune di Roma decisioni tanto lontane da qualsiasi didattica e modello educativo, tanto offensive per la dignità dei bambini anche se di pochi mesi” dichiara Andrea Gasparini, poratvoce dei Verdi del X Municipio”.
“Deve essere stato un brutto colpo per le mamme apprendere da un volantino affisso in bacheca solo oggi, che se vorranno far frequentare il nido ai loro figli anche nel mese di luglio, dovranno con urgenza cercare un posto presso i nidi privati convenzionati, sperare che i pochi posti a disposizione siano ancora disponibili, prendere giorni ferie e girare per sperare di trovare posto prima degli altri”, continua Gasparini,”in barba a qualsiasi continuità didattica, in sfregio a qualsiasi rispetto per la personalità e la dignità dei bambini, ignorando nella maniera più assoluta le conseguenze di un inserimento al buio presso strutture sconosciute, compagni di scuola nuovi e con personale educativo sconosciuto. Perché a settembre, dopo due mesi di distacco dalla struttura scolastica l’inserimento all’inizio dell’anno scolasico è necessario, pur trattandosi della stessa struttura, delle stesse insegnanti e invece nel mese di luglio non se ne ravvede la necessità? “.
“Questo”, conclude Gasparini, “non è che l’ultimo degli attacchi di un amministrazione cosiddetta di sinistra alle proprie strutture pubbliche educative, ci sorprende provenga da un Sindaco che aveva promesso efficienza e tutela dei lavoratori, ma evidentemente questo Sindaco vuole ricalcare le orme del suo illustre predecessore Veltroni che nel suo ultimo mandato aveva praticamente azzerato la continuità didattica, cambiato tutti i modelli educativi per chiamare sempre meno supplenti, aumentato il numero di bambini per classe e cosa ancor più grave eliminato la graduatoria delle insegnanti specializzate di sostegno ai bambini diversamente abili”.
“Chiediamo al Sindaco” conclude Gasparini “di annullare questa decisione e ripristinare la frequenza dei bambini nelle proprie strutture, anche nel mese di luglio; non è con questi provvedimenti che si risana il bilancio del Comune, forse tagliando qualche super stipendio nelle municipalizzate, o qualche consulenza esterna si raggiungerebbe lo stesso risultato ed inoltre ci sembra veramente offensivo fare cassa sulla pelle dei bambini di pochi mesi”.