Brasile 2014, i Mondiali in partenza sotto l’ombra della rivolta
I Mondiali di Brasile 2014 sono ai nastri di partenza, sotto l’ombra delle proteste del popolo brasiliano. Vediamo cosa sta accadendo.
Il calcio è uno sport che sa unire e dividere i popoli non quanto una religione, ma poco ci manca. Se consideriamo soprattutto il seguito degli eventi “pallonari” in terra carioca, tale vicinanza del profano con il sacro non sembra rappresentare una blasfemia. Eppure i Mondiali di Brasile 2014 non sembrano aver distolto l’attenzione del popolo brasiliano dai problemi che stanno attanagliando il paese, nonostante il loro amore sconfinato per il calcio.
Il governo capitanato dalla presidentessa Dilma Rousseff ha investito qualcosa come 11 miliardi di dollari per organizzare i Mondiali di Brasile 2014, cifra ritenuta inaccettabile dal popolo in visione dei problemi di economici e sociali che stanno colpendo il paese. L’accusa è chiara: invece di investire su settori carenti come l’istruzione, la sanità e i trasporti pubblici si è deciso di rinfoltire su una macchina da business perfetta come quella pallonara, dove il giro di denaro continua a crescere in maniera (tristemente) esponenziale.
La Rousseff, a sua difesa, ha deciso di porre uno scudo, sotto forma di discorso, per difendersi dalle proteste del popolo brasiliano, sempre più in rivolta contro le decisioni del governo. Brasile 2014, secondo la presidentessa, rappresenterà un motivo di rivalsa e rinascita per il paese intero, giustificando l’enorme investimento effettuato per la realizzazione dei Mondiali:
Il Brasile ha superato i principali ostacoli ed è pronto dentro e fuori dal campo per la coppa. (…) Abbiamo costruito e migliorato aeroporti, porti, strade, ponti, strade di accesso, linee di trasporto veloce e lo abbiamo fatto in primo luogo per i brasiliani, perché queste opere non partiranno con le valigie dei turisti dopo il Mondiale, ma resteranno qui, a beneficio del popolo.
A San Paolo, nel frattempo, le proteste sono state tra le più vivaci del paese: i lavoratori della metropolitana hanno scioperato per richiedere salari adeguati, minacciando di incrociare nuovamente le braccia proprio durante il giorno inaugurale di Brasile 2014. Nel frattempo, nei paesi più poveri le forze dell’ordine stanno letteralmente facendo “piazza pulita” dei cosiddetti “disturbatori”: secondo numerose testimonianze, infatti, numerose persone, tra cui bambini, sono state uccise barbaramente per strada in maniera tale da tutelare i turisti contro quei possibili ladri e malintenzionati.
Durante Brasile 2014 il Mondiale che vedranno tutti verrà trasmesso in TV, ma nel frattempo si svolgerà un’altra partita, stavolta per nulla ludica.
Foto: formiche.net