Romaeuropa Festival. Nuove sonorità e le nuove espressioni
Al via il 24 settembre la 29a edizione del Romaeuropa Festival, 52 appuntamenti per 118 recite da 19 Paesi.
Nuove sonorità e le nuove espressioni della creazione contemporanea di cui 20 in prima italiana, 5 in prima assoluta e 10 installazioni sonore in mostra a Digital Life – PLAY, alla sua quinta edizione negli spazi de La Pelanda.
Il programma è stato presentato questa mattina all’Opificio, sede della Fondazione, da Monique Veaute, Presidente Fondazione Romaeuropa, Francesca Barracciu, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Lidia Ravera, Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Regione Lazio, Michela Di Biase, Presidente Commissione Cultura di Roma Capitale, Ercole Pietro Pellicanò, Vice Presidente Fondazione Roma-Mediterraneo, Alain Fleischer, Direttore Le Fresnoy-Studio National des Arts Contemporaines, Fabrizio Grifasi, Direttore Fondazione Romaeuropa.
La danza di Akram Khan e Israel Galván, Hofesh Shechter, Frédérick Gravel, il teatro di Angélica Liddell, ricci/forte, Giorgio Barberio Corsetti, Emma Dante, il nuovo circo di Acrobates, Dada Masilo, l’arte e soprattutto la musica con Digital Life, Alain Platel, Lucia Ronchetti, Letizia Renzini, Motus, Tempo Reale, Le Luci Della Centrale Elettrica, gli ascolti di Deezer, la sezione Afropolitan, tra i tanti artisti, attraverseranno i due mesi di programmazione nei 15 spazi associati al Festival, trasformando Roma in un grande spazio per la creazione contemporanea.
«La città, l’orizzonte internazionale, il valore delle opere degli artisti contemporanei, il rapporto con il pubblico sono da sempre i nostri punti di riferimento, e da questi ripartiamo con questa nuova avventura» ha spiegato Grifasi. «Fin dalla sua nascita», ha continuato il Presidente Veaute, «la Fondazione ha creduto nell’Europa come indica il suo stesso nome, e, quest’anno in cui l’Italia assume la Presidenza del Semestre Europeo, dedichiamo il Festival a questa idea realizzata, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, e da migliorare anche con il contributo del mondo della cultura».