Cronaca

Stefano Giannini SULPL Roma: in piazza contro i tagli salariali

Il miracolo di Ignazio Marino, unire amministrativi, Polizia Locale, maestre e sindacati sotto mille bandiere e un solo scopo, il salario accessorio non si tocca. Intervista a Stefano Giannini

La manifestazione di oggi, 06 maggio 2014 apre le porte a qualcosa di straordinario. 24 mila dipendenti non si svendono, i sindacati sono compatti e la volontà è di ferro. Stefano Giannini Segretario SULPL Roma è, ovviamente, in piazza Campidoglio. Marco Aurelio è il trionfante testimone e Ignazio Marino il grande assente.

Stefano Giannini ci parla per pochi minuti, le grida e i fischi degli oltre 10 mila dipendenti capitolini in rivolta – erano solo le 8.30 del mattino, alle 10 saremo 15 mila ad invadere il Campidoglio e Piazza Venezia – si abbassano quasi d’incanto dopo qualche battuta per lasciarci meglio comprendere. Quello che Ignazio Marino e la sua Giunta propongono è di togliere 300 euro a chi di stipendio ne percepisce 1300. Significa affamare le famiglie, togliere ogni dignità ai lavoratori, ferire al cuore una città troppo stanca di amministrazioni sanguisuga.

Il Comune di Roma sta cercando di tagliarci una grossa fetta del nostro stipendio, lo definiscono un salario accessorio. Per noi, dipendenti comunali e non soltanto della Polizia Locale che siamo la parte più impiegata sul territorio, è necessario. Non può essere definito accessorio.

La “fabbrica più grande del centro-sud” come la definisce Stefano Giannini, è in piazza; ma non solo oggi per una manifestazione! E’ unita e compatta; i sindacati sanno che nessuno si accontenterà di compromessi. Dopo anni di precariato, contratti ridicoli, disagi e tolleranza, senza alcun aumento di stipendio o scatto di posizione, oggi 24 mila famiglie dovrebbero vivere con uno stipendio decurtato guardando i “soliti ricchi” non fare sacrifici ma solo beffandosi dei “deboli”.

La novità è che i deboli sono arrabbiati e uniti e non hanno alcuna intenzione di fermarsi. La piazza urlava “dimettiti” e “vergogna“, la piazza ha il megafono nel cuore e il voto nella mano.

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Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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