Intervista a Svetlana Celli l Commissione Personale in piazza
Il tavolo della Commissione Personale in piazza Campidoglio. Svetlana Celli parla di salario accessorio, assunzione dei concorsisti e dipendenti capitolini. Poco incoraggiante
Lo sciopero indetto dall’USB si è svolto il 14 maggio, in piazza maestre, educatrici ma anche personale comunale che voleva dare sostegno. Transennato e cintato con il nastro giallo stava il tavolo della X Commissione Personale, presieduto da Svetlana Celli, eletta nella lista civica Marino che dice ” oggi casualmente si è qui in Campidoglio … noi abbiamo convocato un tavolo e non un’assemblea ma un tavolo di commissione come se invece di farlo all’interno delle mura del mio ufficio l’ho voluta fare qui, per essere una cerniera insieme all’Assemblea Capitolina, insieme alla Giunta, insieme al sindaco verso il Governo”
A me personalmente vedere il tavolo protetto dalle transenne, a “capo” della piazza, distante, freddo ed estraneo alla gente non è piaciuto affatto; sentivo solo il retrogusto acido della “disperata” ricerca al consenso – voto – perso in questo anno. Ma almeno Svetlana Celli si è concessa alle nostre domande. Anche se le risposte non le trovo incoraggianti. Premesso che, anche lei come il sindaco nella – triste – lettera ai dipendenti capitolini, dimostra e sottolinea la volontà di trovare una soluzione definitiva che vada ben oltre al 31 luglio, è diventato un mantra fastidioso e – per i più – poco credibile, Svetlana Celli ci parla anche dei concorsisti e conferma quello che molto sospettavano:
“… calcolando pure che 22 procedure esecutive sono state fatte, hanno generato 1999 persone che stanno in attesa di essere assunte. Si procederà in base alle risorse del bilancio e si risolverà la cosa attraverso le priorità che l’Assemblea e l’Amministrazione avranno. Perché ovviamente non si potranno assumere in maniera chiara 1999 persone”…
Saluto Svetlana Celli così: “tre mesi di lavoro durissimo e noi documenteremo tutto”, lei mi risponde “ci saremo” e io spero vivamente che le promesse fatte, anche in questa occasione, vengano mantenute. Parliamo di 24mila dipendenti capitolini e ben più di 1999 concorsisti, considerando che una sola persona in questo stato di abbandono e frustrazione sarebbe già troppa.
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