Cronaca

Fasano jazz Festival: intervista ad Aquilino De Luca

 SenzaBarcode, Mediapartners ufficiale del fasano Jazz Festival, vi propone un’intervista ad uno dei suoi protagonisti, Aquilino De Luca.

Il 5 Giugno Aquilino De Luca si esibirà, con il suo Aquilino De Luca jazz project, al Teatro Sociale di Fasano, in occasione del festival che da 17 anni è tra gli aventi più attesi in Puglia, il Fasano jazz Festival 

Lei ha iniziato suonando musica classica, come ha deciso di dedicarsi al jazz?

La mia esperienza musicale in ambito jazz nasce parallelamente agli studi classici. Figlio di musicisti, sono stato educato all’ascolto e alla pratica di più generi musicali, contrariamente a quel che spesso accade allo studente di conservatorio.

Sperimenta anche altri stili o ha intenzione di farlo in futuro?

Sin da giovanissimo  la passione per la musica mi ha visto incline, dunque attivo, in altri contesti come l’ R&B ed anche il Pop. Il mio desiderio da bambino è sempre stato di sentirmi un musicista quanto più possibile completo. In futuro ho altri due progetti legati alla musica italiana, uno dedicato allo swing intorno agli anni 30, l’altro dedicato ai cantautori.

Musicista, insegnante, ideatore ed arrangiatore di numerosi spettacoli. Quale sfaccettatura del suo lavoro l’entusiasma di più?

Le tre cose viaggiamo su un comune denominatore, la creatività. Di certo l’istinto mi ha sempre indotto ad essere contestualmente esecutore all’impronta quando penso la musica. Per cui prima di tutto suonare in pubblico è la cosa che più mi affascina, è il mezzo più diretto per esternare quello che ho dentro.

Come si è approcciato la prima volta alla musica?

La prima volta che mi sono approcciato alla musica è stata all’età di circa 3 anni, quando mi sono arrampicato ad un vecchio organo elettronico che mi invitava a cimentarmi. Fu amore a primo tocco, anche perché sin d’allora mi venne spontaneo realizzare le prime melodie riproducendo il tema di un brano che in quel momento avevo ascoltato. Poi questa mia inclinazione evidente portò i miei a “costringermi” a studiare. Da allora sono 37 anni che non ho più lasciato la musica!

Come nasce l’Aquilino De Luca Jazz Project?

Questo progetto nasce dall’incontro con Savio Vurchio col quale poco  più di un anno fa ebbi una collaborazione per un evento musicale in cui egli presentava il suo disco, “Corde”. Tra i brani che eseguimmo vi erano alcuni del grande Taylor. E fu il fascino della voce di Savio in connubio perfetto con i brani citati, che mi ha portato a proporre all’amico Domenico De Mola, il progetto che andremo ad eseguire con la band.

Clelia Tesone

E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Una delle più belle citazioni di Paul Valery per molti, come me, che crescono tramite una pagina, che sia letta, scritta o studiata.

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