Spring Awakening a Bologna: la fine del tour
Il tour di Spring Awakening si è concluso al teatro Duse di Bologna, con SenzaBarcode presente.
“Si può fare!” Al grido di queste parole scorrono i titoli di coda sulla fortunata torunèe di Spring Awakening, che da Modena a Bologna ha riempito i teatri italiani. Un grido di gioia, ma sopratutto un grido di speranza quello lanciato dal direttore artistico Pietro Contorno ai tanti ragazzi presenti non solo sul palco, ma anche in platea.
La Todo Modo Music All ha fatto scelte coraggiose, a partire dalla volontà di rappresentare un’opera controversa come Spring Awakening, fino alla selezione di un cast giovane e per la maggior parte inesperto, facendosi trampolino di lancio di una nuova dimensione del teatro italiano deciso a rompere quegli schemi artritici che hanno chiuso i battenti di tante, troppe arene del nostro paese.
“andate a guardare qualsiasi opera, per quanto impronunciabile ne sia il titolo!”
Questo è l’accorato appello di Contorno verso il pubblico del Duse di Bologna, un appello in pieno tema Spring Awekening, nella speranza che i venti di primavera risveglino anche lo spettacolo italiano, spalancando le porte a tutte le giovani anime disilluse che s’affacciano con fatica al mondo dell’arte. Altra nota di merito va rivolta alla compagnia teatrale per l’opportunità che ha dato ai vari swing selezionati in quasi tutte le tappe del tour. Tanti giovani cantanti hanno potuto avvicinarsi così al teatro professionistico e fare la conoscenza di attori navigati come Francesca Gamba e Gianluca Ferrato, oltre che dei bravissimi protagonisti dell’opera.
Da Modena a Bologna Spring Awakening ha sempre emozionato, trascinando lo spettatore tra i viscerali interrogativi di Moritz Stiefel, l’arrembante ribellione interiore di Melchior Gabor, le disavventure della dolce Wendla, i terribili segreti di Martha, le turbe di Otto e l’amore proibito tra Hanschen ed Ernst. Il tutto attraverso le straordinarie musiche di Duncan Sheik, interpretate con maestria dall’orchestra diretta da Stefano Brondi, in un amalgama tra musica e recitazione dalla forte carica energetica ed emozionale.
Ora che i riflettori si sono spenti e il sipario è calato su Spring, resta da vedere quale futuro attende i vari Flavio Gismondi, Federico Marignetti, Arianna Battilana, Tania Tuccinardi, Paola Fareri, Renzo Guddemi, Vincenzo Leone, Chiara Marchetti, David Marzi, Albchiara Porcelli e Andrea Simonetti. La speranza è che altre nuovi, audaci, produzioni possano attenderli e loro stessi farsi portatori di quel vento di primavera che con Spring ha iniziato a soffiare.
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