Politica

Ucraina: Kiev attacca i separatisti a Est, strage a Odessa.

Operazione antiterrorismo nell’Est dell’Ucraina, osservatori osce liberati, strage causata da un incendio a Odessa. Yatseniuk: “Putin non ha limiti”.

Il gruppo di osservatori in ostaggio dei separatisti in Slovyansk, a Est dell’Ucraina, è stato rilasciato oggi. Lo rende noto il Governo di Kiev, sottolineando come questo sia stato un risultato ottenuto anche grazie alla collaborazione dei mediatori russi. Secondo il Kyivpost: “i terroristi hanno riconosciuto la futilità delle loro azioni”. Inoltre:

la decisione stessa, avvenuta dopo le istruzioni senza ambiguità di sorta ricevute dalle autorità russe, dimostra ancora una volta che gli estremisti sono subordinati a Mosca.

Il rilascio è avventuo in un momento di tregua delle operazioni militari di Kiev nell’Est. Operazioni che hanno causato vittime e distruzione. Ieri sono morte decine di persone per degli incidenti, ancora con cause da accertare, avvenuti durante gli scontri a Odessa. Un edificio ha preso fuoco uccidendo circa quaranta persone. Il Ministro degli Esteri dell’Ucraina sulle violenze, anche tra cittadini, di ieri afferma:

Consideriamo questi eventi come la continuazione dei tentativi di sovversione al nostro stato, che mettono a repentaglio la vita e la sicurezza dei nostri cittadini. Condanniamo con risolutezza le azioni volte alla destabilizzazione dell’Ucraina.

Intanto Yatseniuk, premier ad interim di Kiev, intervistato dal Financial Times il primo maggio, continua ad accusare Mosca di fomentare la rivolta e annuncia al mondo che questi saranno i dieci giorni più pericolosi per l’Ucraina dal 1991.

Per me è chiaro che il Presidente Putin non ha limiti. La sua idea è quella di restaurare l’Unione Sovietica e diventare il governatore di un impero sovietico dallo stile nuovo. L’Occidente ha compreso questo messaggio troppo tardi, dopo l’invasione in Crimea.

Cosa succederà di così importante nei prossimi giorni? Gli appuntamenti cruciali del mese di maggio sono giorno 11 e giorno 25. Per l’11 maggio è previsto a Slovyansk e Donetsk un referendum sull’indipendenza simile a quello in Crimea. Il 25 maggio sono previste le elezioni per l’Ucraina e questa volta il governo sarà frutto della scelta degli elettori. E dovrebbe tornare a essere considerato legittimo anche dalla Russia.

Putin non cambia il suo ritornello riguardo le operazioni antiterrorismo nell’Est dell’Ucraina: si tratta di misure punitive che hanno distrutto ogni possibile pacificazione e resi nulli gli accordi di Ginevra. Anche se i famosi Accordi di Ginevra non sono praticamente mai stati attuati – vedi articolo “Il testo di Ginevra e gli accordi disattesi”.  Il governo di Mosca chiede l’intervento dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Ma Obama, Merkel e compagnia sono pronti a nuove sanzioni economiche.

 

 

 

MONDO

50 i morti tra Sloviansk e Odessa

Liberi gli osservatori Osce. Ma in Ucraina è guerra civile. Mosca: perso il controllo sui filorussi

Sono stati rilasciati tutti e 12 gli ostaggi. Lo confermano l’emissario di Mosca Vladimir Lukin e la stessa organizzazione. Intanto continua l’offensiva di Kiev nell’est. Il Cremlino: perso il controllo sui gruppi di “autodifesa”

Ucraina I separatisti filorussi hanno rilasciato, senza porre condizioni, gli ostaggi Osce trattenuti dal 25 aprile scorso nella città di Sloviansk, perché accusati di essere spie della Nato. Lo confermano Vladimir Lukin, emissario di Mosca, e la portavoce dell’Osce, Natacha Rajakovic che ha precisato: “Non facciamo alcun commento se prima non arrivano in un luogo sicuro”. Dodici persone in tutto: i 7 europei (tre tedeschi, un polacco, un danese, un ceco e l’interprete tedesco) e 5 militari ucraini. L’ottavo osservatore, di nazionalità svedese, era già stato rilasciato in precedenza per problemi di salute – è diabetico – e perché la Svezia non è membro della Nato. “Come promesso, abbiamo festeggiato il mio compleanno ieri e li ho rilasciati. Erano miei ospiti” ha detto il leader dei separatisti filorussi Vyacheslav Ponomaryov, autoproclamatosi sindaco di Sloviansk. Gli osservatori, secondo quanto riferisce l’agenzia tedesca Dpa, sarebbero stati consegnati al Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland.

Continua l’offensiva di Kiev nell’est
Intanto continua l’offensiva di Kiev contro i separatisti nell’est del Paese. Usa toni da ultrà il ministro dell’Interno Arsen Avakov che sul suo profilo Facebook scrive: “Non ci stiamo fermando”. Supera quota 50 la conta dei morti della giornata di venerdì:  42 a Odessa, di cui 36 – principalmente filorussi – per il rogo divampato nella Casa dei Sindacati di Odessa, causato da bombe molotov lanciate da terra. Ai morti di Odessa si aggiungono almeno una dozzina di vittime a Sloviansk roccaforte della rivolta separatista filorussa, oltre a numerosi feriti e due elicotteri abbattuti. Il separatista Ponomaryov comunica che ci sarebbero anche 10 civili morti nel villaggio di Andreievka. Avrebbero cercato di bloccare un corteo di auto degli ultra nazionalisti di Pravi Sektor.
Per gli scontri a Odessa, intanto, sono state arrestate più di 130 persone tra lealisti e filorussi e a cui si sono uniti anche decine di tifosi di calcio. Le accuse vanno dalla partecipazione a disordini all’omicidio premeditato.

– See more at: https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/rilasciati-gli-osservatori-Osce-guerra-civile-in-Ucraina-708e6ef7-9bc8-4781-910e-bc1fa194c274.html?refresh_ce#sthash.hpjbgXiB.dpuf

I separatisti filorussi hanno rilasciato, senza porre condizioni, gli ostaggi Osce trattenuti dal 25 aprile scorso nella città di Sloviansk, perché accusati di essere spie della Nato. Lo confermano Vladimir Lukin, emissario di Mosca, e la portavoce dell’Osce, Natacha Rajakovic che ha precisato: “Non facciamo alcun commento se prima non arrivano in un luogo sicuro”. Dodici persone in tutto: i 7 europei (tre tedeschi, un polacco, un danese, un ceco e l’interprete tedesco) e 5 militari ucraini. L’ottavo osservatore, di nazionalità svedese, era già stato rilasciato in precedenza per problemi di salute – è diabetico – e perché la Svezia non è membro della Nato. “Come promesso, abbiamo festeggiato il mio compleanno ieri e li ho rilasciati. Erano miei ospiti” ha detto il leader dei separatisti filorussi Vyacheslav Ponomaryov, autoproclamatosi sindaco di Sloviansk. Gli osservatori, secondo quanto riferisce l’agenzia tedesca Dpa, sarebbero stati consegnati al Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland.Continua l’offensiva di Kiev nell’est
Intanto continua l’offensiva di Kiev contro i separatisti nell’est del Paese. Usa toni da ultrà il ministro dell’Interno Arsen Avakov che sul suo profilo Facebook scrive: “Non ci stiamo fermando”. Supera quota 50 la conta dei morti della giornata di venerdì:  42 a Odessa, di cui 36 – principalmente filorussi – per il rogo divampato nella Casa dei Sindacati di Odessa, causato da bombe molotov lanciate da terra. Ai morti di Odessa si aggiungono almeno una dozzina di vittime a Sloviansk roccaforte della rivolta separatista filorussa, oltre a numerosi feriti e due elicotteri abbattuti. Il separatista Ponomaryov comunica che ci sarebbero anche 10 civili morti nel villaggio di Andreievka. Avrebbero cercato di bloccare un corteo di auto degli ultra nazionalisti di Pravi Sektor.
Per gli scontri a Odessa, intanto, sono state arrestate più di 130 persone tra lealisti e filorussi e a cui si sono uniti anche decine di tifosi di calcio. Le accuse vanno dalla partecipazione a disordini all’omicidio premeditato.Kiev: “Andiamo avanti”
L’operazione “anti-terrorismo” ucraino continua. Lo ha annunciato il governo. “La fase attiva dell’operazione prosegue dall’alba, noi non ci fermiamo”, ha scritto il ministro degli Interni ucraino Avakov su Facebook. “Questa notte, le forze coinvolte nell’operazione antiterrorismo a Kramatorsk hanno preso il controllo della torre della televisione che in precedenza era sotto il controllo dei terroristi” ha aggiunto precisando che “l’operazione è stata condotta dai soldati della Guardia Nazionale e dell’Esercito”. Sempre a Kramtorsk, le truppe ucraine hanno riconquistato anche la sede dei servizi di intelligence.Cremlino: perso controllo su gruppi autodifesa
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che coloro che considerano legittima la “giunta” di Kiev sono da considerare corresponsabili del massacro nella Casa dei Sindacati, a Odessa. Inoltre ha riferito che il Cremlino ha perso il controllo sui gruppi di “autodifesa” operanti nel sud-est del paese e dunque non può risolvere la crisi da solo. Peskov ha ribadito che il governo russo è profondamente preoccupato per “l’approvazione” da parte dell’Occidente dell'”operazione punitiva” di Kiev nell’est dell’Ucraina; ha sottolineato che l’idea di tenere elezioni presidenziali il 25 maggio in Ucraina è “assurda” considerata la spirale di violenza che si sta propagando nel sud e nell’est dell’Ucraina.Timoshenko: “Mosca vuole sabotare le elezioni”
“La Russia sta usando tutti i mezzi per destabilizzare l’Ucraina e per sabotare le elezioni presidenziali del 25 maggio”. E’ quanto ha detto l’ex premier e candidata alla presidenziali,  Iulia Timoshenko, parlando oggi ad Odessa. Timoshenko, come ha fatto il governo di Kiev, ha puntato il dito contro Mosca, affermando che i servizi segreti russi sono responsabili di aver provocato gli scontri tra filorussi e sostenitori del governo di Kiev.La “fase 3” delle sanzioni alla Russia
Obama e Merkel ammoniscono che l’Occidente è pronto a far scattare contro la Russia la fase 3 delle sanzioni, provvedimenti “mirati, contro settori specifici dell’economia russa”. Il presidente americano – che ieri ha incontrato a Washington la cancelliera tedesca – ha parlato di “settori industriali”, senza specificare quali e ha aggiunto che sarebbe “irrealistico” staccare la spina all’export di petrolio e gas. – See more at: https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/rilasciati-gli-osservatori-Osce-guerra-civile-in-Ucraina-708e6ef7-9bc8-4781-910e-bc1fa194c274.html?refresh_ce#sthash.hpjbgXiB.dpuf

Cristina Di Pietro

Classe 1986. Laurea Magistrale in Lettere conseguita con il massimo della dignità. Citazione preferita: "se comprendere è impossibile conoscere è necessario" (P. Levi).

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