Cronaca

Torino e Primo Maggio: contestazioni e cariche della polizia.

Non era mai successo al corteo del Primo Maggio di Torino. La polizia ha caricato senza motivo persone a volto scoperto e inermi.

Considerati i fatti accaduti a Torino durante il corteo del Primo Maggio, avrebbe senz’altro senso alimentare il dibattito sui torti e sulle ragioni, appoggiare la discussione sui modi del fare politica, sui motivi delle contestazioni. Significherebbe parlare di contenuti, di come vogliamo il mondo e del valore che diamo al Primo Maggio – Festa dei Lavoratori. Cosa intendiamo con il termine lavoro, per esempio? Invece ci ritroviamo con la cronaca zeppa di opinioni rispetto al diritto di epressione di Piero Pelù al concertone a Roma o di rimproveri ai “ragazzacci” protagonisti dei tafferugli a Torino.

Tafferugli a Torino. Gli organi di stampa nazionale non vedevano l’ora di poter pubblicare la notizia che, infatti, compare identica su moltissimi quotidiani. Spesso anche con le stesse parole e espressioni che denotano gli eventi:

manifestanti e forze dell’ordine si sono scontrati – antagonisti e No Tav – la scintilla è stata l’arrivo di Esposito noto sostenitore della Tav – sette poliziotti feriti – un fermo e due denunce – gli antagonisti hanno cercato di sfondare il cordone di forze dell’ordine per raggiungere i rappresentanti democratici…

A questa velina alcuni giornalisti hanno cercato di mettere una pezza, forse qualcuno non sopportando l’idea di passare completamente per scemo o venduto. Del resto foto e video – come accade rare volte – parlano chiaro. Centinaia di persone “antagoniste” ma anche “normali” hanno contestato la presenza del Partito Democratico ritenuto essere direttamente “responsabile delle speculazioni e dell’amministrazione penosa della città”. La contestazione era rivolta anche nei confronti del governo Renzi. E lo scontento e l’indignazione di molti scaturiva anche dai recenti applausi ai tre assassini di Aldrovandi – vedi articolo su SenzaBarcode. La contestazione era senza dubbio armata di determinazione, corde vocali, striscioni e cartelli. Dai video si vede molto bene: le cariche partono in modo completamente gratuito e immotivato. Infatti, mi chiedo, da quando una contestazione di corteo è diventata un “tentativo di forzare il cordone di polizia”? Se per questa giornata non si aprirà un’inchiesta, se la politica e le istituzioni non lanceranno un messaggio forte, se le divise verranno ancora applaudite nonostante le loro colpe, nonostante lo sconcerto generale, io rispondo: da ieri.

Io non ho paura della divisa. E non voglio che la delusione si trasformi per molti in avversione cronica a prescindere – vedi articolo Il sangue sulle divise. Ma certe divise dovrebbero ispirarmi fiducia e non lo fanno per dei motivi concreti quanto i loro scudi. Eseguono ordini e quindi le decisioni non dipendono da loro, così si giustificano sempre e la responsabilità, che dovrebber essere dei loro superiori, non è mai di nessuno. E allora vorrei chiedergli: qual è il senso del Primo Maggio – Festa dei Lavoratori secondo te?

 

 

Cristina Di Pietro

Classe 1986. Laurea Magistrale in Lettere conseguita con il massimo della dignità. Citazione preferita: "se comprendere è impossibile conoscere è necessario" (P. Levi).

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