Cronaca

Inchiesta sul degrado scuola di Roma

SenzaBarcode raccoglie la prima denuncia di un genitore sul degrado scuola di Roma. Facciamo luce su degrado, incuria e mancanza di personale. Tutto a danno dei bambini

Una città a misura di bambino dovrebbe cominciare da scuole, asili e ogni istituto e spazio a loro dedicato. Ricordate Francesca Magini e la denuncia del parco di Acilia? Lei girò il video proprio perché, portando a passeggio il suo bambino, incontrò difficoltà e degrado. Abbiamo parlato con Stefano Erbaggi della scuola di Via Silla e del crollo di laterizi che avrebbero potuto creare una strage. Quella che racconto oggi è solo la prima parte di una denuncia sul degrado scuola di Roma fatta da un genitore che mi ha raccontato i fatti. SenzaBarcode, naturalmente, non si è fatto bastare delle parole, ho chiesto di avere della documentazione e possibilmente più firme. Ho ottenuto tutto, ho studiato ogni foglio  ed ora posso iniziare con l’inchiesta.

Non ci saranno i nomi per adesso e neppure l’indirizzo dell’istituto; la definirò “scuola di Roma”, perché è purtroppo una degna e realistica rappresentazione di molti istituti. In questi giorni mi sto adoperando per informare chi, secondo me, ha mezzi e capacità per intervenire, facendo attenzione affinché il degrado scuola di Roma, non divenga solo l’ennesimo punto  di una campagna elettorale, a ridosso delle europee e in questo momento storico ogni cosa diventa utile al candidato parlamentare di turno che si occupa di tutto, dalla fontanella di quartiere alle emissioni di cO2!

Roberto Betti, dell’USB Pubblico Impiego rilascia una dichiarazione che colpisce una parte del cuore del problema:

“Sta assumendo toni paradossali la vicenda che riguarda l’ispezione del MEF sulle ‘allegre finanze’ di Roma Capitale. Sia le parti politiche che quelle sindacali si stanno sperticando nell’imporre all’attenzione generale le ipotetiche illegittimità, rilevate dal MEF, riguardanti il salario accessorio del personale capitolino, ma glissano del tutto sui rilievi che il servizio ispettivo ha mosso riguardo ai bilanci taroccati, alle scriteriate gestioni delle municipalizzate, alle assunzioni clientelari operate nel corso della gestione Alemanno”… ” L’USB ritiene invece che sussistano fondati motivi per aggredire la relazione del MEF nella parte in cui ha messo in discussione le modalità utilizzate per l’attribuzione di alcune indennità del personale capitolino, e forse anche per ripristinare un briciolo di equità, più che di legalità, nella distribuzione del salario. Ma evidentemente la Giunta Marino non solo non intende farlo, ma comincia le trattative proponendo un completo sconvolgimento del settore Scolastico Educativo, il cui sistema d’indennità al personale è stato minimamente toccato dall’ispezione”

I soldi, i fondi, le risorse… siamo assuefatti da queste parole! Ci interessa che i nostri figli vadano in scuole sicure ed imparino ad essere cittadini migliori di quelli che ci governano adesso, migliori di noi e che siano in grado di fare meglio, molto meglio, per la nostra città e anche per il degrado scuola di Roma. Nella documentazione ricevuta si mette in luce anche l’ennesimo incidente a danno di un piccolo. Lo chiamerò Luigi ma naturalmente non è il suo nome, riporto una parte del racconto che ho ricevuto:

Luigi ha raccontato di essere andato in bagno, dove ha ricevuto un pugno sulla tempia destra da un bambino più grande. Luigi ricorda di essere rimasto tempo imprecisato, tramortito senza coscienza ed essere rinvenuto dopo un po’ di tempo grazie alla confusione che facevano altri bambini fuori dal bagno. Ha comunicato alle maestre le quali lo hanno portato nelle altre classi per cercare di a riconoscere il bambino.Di questo fatto nessuno informa i genitori di Luigi. Il bambino lo racconterà alla famiglia solo un paio di giorni dopo perché accusava di non sentire all’orecchio destro. Dopo una notte al pronto soccorso, gli viene diagnosticato un trauma cranico e lesione del timpano destro. Dopo vari e successivi controlli, viene fuori che, l’udito dell’orecchio destro è diminuito a causa dell’urto e della perforazione della membrana timpanica destra per la quale gli danno 30 gg per riprendersi. Ma ci possono volere anche 6 mesi e non si esclude un intervento chirurgico. Tanta paura e spavento del bambino che non lo ha raccontato a nessuno a casa per timore e non ricorda l’identità del colpevole.

Tralasciando l’inorridimento considerando che non è neppure il primo incidente dell’anno scolastico e tralasciando il fatto che poteva andare decisamente peggio, raccolgo le doverose domande dei genitori e dei genitori del bambino:

E le maestre dove erano, i bidelli? E tutti quei bambini che sono usciti tutti insieme senza essere controllati che hanno trovato il bimbo per terra in bagno – circa 7 piccoli che si muovevano quasi incustoditi – ? Durante l’anno di eventi di prepotenza, maleducazione e ignoranza ne sono avvenuti a iosa nei bagni della scuola! Ora basta, non c’è controllo

Nella scuola in questione, ci sono solo tre persone addette alla sicurezza dei bambini, a esclusione del personale docente, e una di loro gode della legge 104. Questo limita a una sola persona l’assistenza e la sorveglianza al piano superiore dove sono allocate le dieci classi per circa 180 bambini e una sola persona per piano. Come potrebbe mai assolvere il delicatissimo compito, per non dire delle responsabilità giuridiche, che gravano comunque sopra le sua spalle? il personale ATA del plesso continua del resto a fare ore straordinarie che in realtà dovevano essere sospese, ma per ovvi motivi continuano a essere effettuate. Non sono comunque sufficienti a garantire la sorveglianza durante il pomeriggio, dopo l’uscita delle classi del “modulo” quando infatti il piano è totalmente privo di ogni forma di assistenza.

E questo non è tutto, il degrado scuola di Roma qui trova una rappresentazione a 360° ed è spaventoso immaginare il proprio figlio che trascorre 8 ore così, in balia di bilanci e restrizione. Si tratta dei figli di tutti, dei figli di Roma.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

Cosa ne pensi?

error: Condividi, non copiare!