Rotolando verso sud, perché al cuor non si comanda
Rotolando verso sud è il titolo perfetto. Storia di una donna che va controcorrente… o forse no.
Prima di spiegarvi perché ho preso in prestito il titolo di una canzone dei Negrita, voglio iniziare raccontando il mio amore per Roma, infinito ed eterno, come la stessa città che si vede arrivando col treno da Sud.
Roma mi ha adottata per cinque anni, e mai avrei pensato di abbandonarla.
Giorno dopo giorno però, pian piano, ma sempre più prepotentemente, dentro di me qualcosa ha iniziato a crescere, un dolore intenso, pungente.
Non ricordo dove l’ho letto, ma qualcuno ha detto che il Sud quando lo vivi ti strega, ti chiama, ti attrae. Ora so che è vero, riconosco la magia e non ho alcuna intenzione di reagire.
Per questo motivo ho deciso di abbandonare tutto, Roma, il lavoro, la mia quotidianità e ritornare a casa. Rotolando verso sud, verso i luoghi che amo, verso gli odori che riconosco.
Rotolando verso sud è la descrizione perfetta di ciò che provo ogni volta che col treno lascio Roma e vedo Napoli, quando arrivo ad Amantea, e un sorriso spontaneo sorge sul mio viso, quando leggo il cartello Vibo Pizzo e prima ancora di cercare mio padre o mia madre lungo i binari, provo a riempire i miei occhi e il mio cuore con la vista della Costa degli Dei.
L’odore di casa resta impresso nella testa più di qualsiasi tatuaggio, il calore del nostro sole riscalda il cuore più di qualsiasi camino acceso, il sapore della nostra cucina risveglia le papille gustative a migliaia di chilometri di distanza.
Rotolando verso sud, perché se tutti scappiamo, voliamo verso nord, chi potrà mai rimetterci in piedi?
Io torno a casa senza certezze, senza un lavoro, senza niente…
Però non ho niente neanche qui a Roma, né avrei niente se vivessi altrove, facessi la cameriera, e vivessi in casa con altre 5 o 6 persone.
Chiamatemi pure sognatrice, ma qualcosa sta cambiando, l’amore sta crescendo, la fierezza delle radici tornando a galla, finalmente. Rotolando verso sud dovrebbe essere il motto di ogni calabrese, siciliano, campano o pugliese in giro per il mondo.
Ok, abbiamo studiato, abbiamo imparato, abbiamo fatto esperienza, ora però è giunta l’ora di tornare a casa, rimboccarci le maniche e seminare i nostri “campi”.
Rotolando verso sud creeremo tante cose, io inizio dal 1 di giugno, e non sono mai stata così felice prima di ora.
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