Cronaca

Tanzania, aumentano i condannati nel braccio della morte

Il direttore esecutivo dell’area di trattamento dei detenuti della Tanzania ha parlato del netto aumento dei detenuti in attesa di condanna nel braccio della morte. A seguire il comunicato stampa di Nessuno tocchi Caino

Tanzania, i condannati a morte continuano ad aumentare

Nel corso di un seminario di formazione dellā€™amministrazione penitenziaria in Tanzania, il direttore esecutivo dellā€™area di trattamento dei detenuti, vice commissario John Nyoka, ha detto che le celle del braccio della morte ospitano tre detenuti al posto di uno previsto.

Ha aggiunto che l’intero concetto di riabilitazione dei detenuti ĆØ stato compromesso dalla pena di morte, in quanto i detenuti nel braccio della morte non possono essere riabilitati stando in attesa della loro esecuzione tramite impiccagione. Nyoka ha concluso che la Costituzione dovrebbe specificare cosa significa la condanna all’ergastolo che deve sostituire la pena di morte.

Nella sua ā€œPresentazione del Tanzania Prison Services, sviluppi positivi, sfide e prospettive nella gestione dei prigionieri condannati a morteā€, il commissario di polizia penitenziaria Dominic Mshana ha detto che i ritardi nell’esecuzione dei detenuti hanno provocato la congestione delle celle del braccio della morte perchĆ© non possono essere mescolati con gli altri prigionieri.

Essendo l’ultima esecuzione avvenuta nel 1994, quelli in attesa di essere giustiziati vivono in uno stato di agonia, con conseguenti proteste e rivendicazioni che, se non accolte, sfociano in disordini.

Le statistiche del Tanzania Prison Services (TPS) mostrano che, al 15 ottobre 2013, c’erano 364 detenuti nelle varie prigioni in attesa di esecuzione. Secondo il Commissario del TPS, Juma Malewa, 86 dei 364 condannati a morte del Paese hanno presentato ricorso dinanzi alla Corte dā€™Appello della Tanzania.

La questione della pena di morte non ĆØ stata inclusa nella prima bozza della nuova Costituzione e nemmeno nella seconda bozza attualmente in discussione allā€™Assemblea Costituente.

Marika Massara

Nata e cresciuta in provincia di Milano, emigrata in Calabria, adottata da Roma, non posso che definirmi italiana. Amo la mia Calabria, il mare d'inverno e il Rock. Da sempre attenta alla politica (piĆ¹ che ai politici), non posso che definirmi assolutamente di sinistra. Segni particolari: Milanista sfegatata.

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