Cronaca

La figura della furia: la mostra di Jackson Pollock a Firenze

Dal 16 Aprile Palazzo Vecchio di Firenze ospiterà ‘La figura della furia’, una mostra dedicata al pittore statunitense Jackson Pollock.

Jackson Pollock non è solo uno dei maggiori esponenti dell’Espressionismo astratto, una corrente artistica statunitense del secondo dopoguerra, ma è un artista che ha segnato una drastica svolta nel concetto di arte. Abbandonati i classici strumenti del mestiere, pennelli, tavolozza e cavalletto, Pollock si immerge nella sua arte, nei colori, nella tela e da vita ad opere uniche nel loro genere. Il periodo di maggior splendore è quello del  “drip painting“, una tecnica che si diffuse fra gli anni ’40 e ’60 e che consiste nel far sgocciolare liberamente il colore sulla tela.

La mostra, intitolata “La Figura della furia” ed allestita a Palazzo Vecchio dal Comune di Firenze con il patrocinato del Ministero dei Beni e delle attività culturali, ha il proposito di reinterpretare l’opera pittorica di Pollock alla luce di un tema dominante. In ricorrenza del 450esimo anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti gli ideatori della mostra hanno avviato un progetto che si propone di creare un parallelo tra la concezione classica di figura secondo la visione dell’artista rinascimentale e la concezione di figura nel XX secolo, che si destruttura fino a scomparire del tutto con pittori come Pollock. Sostengono gli organizzatori della mostra in una nota di presentazione:

E’ la furia della figura creata da Michelangelo che si traspone in Pollock nell’atto di creare un nuovo tessuto di segni che, se disgrega il mondo figurativo tradizionale, assegna una nuova immagine a quella intima potenza e a quella furia nella pittura

Dal 16 Aprile fino al 27 Luglio sedici opere dell’artista statunitense saranno esposte a Palazzo Vecchio, ma la mostra sarà completata anche da una serie di filmati e proiezioni sulla vita di Pollock presso il complesso San Firenze.

La mostra comprenderà una serie di disegni mai esposti in Italia e prestati dal  Metropolitan Museum di New York, ma potranno essere ammirati anche dei dipinti e delle incisioni provenienti da collezioni privati e svariati musei. L’allestimento segue la crescita dell’artista: dalle prime opere degli anni Trenta, Panel with Four designs, fino a dipinti degli anni quaranta come The water BullEarth Worms, che sono eccellenti precursori del periodo del drip painting.

Clelia Tesone

E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Una delle più belle citazioni di Paul Valery per molti, come me, che crescono tramite una pagina, che sia letta, scritta o studiata.

2 pensieri riguardo “La figura della furia: la mostra di Jackson Pollock a Firenze

  • Clelia Tesone

    questo parallelo è veramente interessante… offre molti elementi su cui riflettere per quanto riguarda due artisti che almeno all’apparenza sono diametralmente opposti… ma da quanto mi sembra di capire ci sono alcuni punti di contatto

  • Ravecca Massimo

    Ciò che caratterizza il genio è la presenza di processi ricorsivi nelle opere, anche in modo inconsapevole. Come il moltiplicarsi all’infinito dell’immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli. Pollock aveva elementi ricorsivi nelle sue opere, che hanno permesso di riconoscere i falsi che ne sono assenti. Ciò dovuto alla presenza in piccola scala di frattali nei suoi disegni che sono ricorsivi per definizione e per natura. In Michelangelo è presente direttamente il gioco di specchi.. Nella Cappella Sistina, nella Creazione dell’uomo, le mani del Padre toccano il futuro Figlio dell’uomo, e sono protese verso Adamo, in modo similare. Simili nella Caduta dell’uomo sono l’angelo e il serpente tentatore. L’angelo e il serpente sono speculari. Sembrano dei gemelli. Simili sono Aman crocifisso nella Volta della Cappella Sistina e il Gesù del Giudizio Universale sulla parete d’altare. Gesù morì sulla croce interpretando anche la parte di Aman in un carnevale ebraico? Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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