Berlusconi: né carcere, né domiciliari. In prova ai servizi sociali.
Berlusconi affidato ai servizi sociali. Condannato definitivamente per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita nel processo Mediaset, ma per Brunetta è come Aung San Suu Kyi.
Assistiamo agli atti finali di un processo a carico di Berlusconi durato 13 anni e che ha coinvolto due continenti (Europa – Usa). L’1 agosto 2013 Berlusconi è stato condannato per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita per quanto riguarda l’acquisizione dei diritti tv nel processo Mediaset. La Corte di Cassazione aveva emesso la sentenza definitiva che gli assegnava una condanna di reclusione per quattro anni e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque. La pena carceraria è poi diventa di un solo anno grazie all’indulto. A ottobre la Corte d’Appello di Milano aveva ancora ridotto a due anni l’interdizione dai pubblici uffici. Nel frattempo nel centro destra è successo di tutto.
A fine agosto, depositate le motivazioni, era scattato l’iter per l’applicazione della Legge Severino, che prevede la non eleggibilità dei condannati in via definitiva. Tra settembre e novembre il popolo della libertà si è smembrato, è nato il Nuovo Centro Destra e Berlusconi ha rifondato Forza Italia. Il 27 novembre 2013 la prima pesantissima sconfitta: il Senato vota la decadenza e Berlusconi viene espulso da Palazzo Madama. Già in questi mesi i suoi legali avevano presentato istanza per la commutazione di pena. Il 10 aprile il Tribunale di sorveglianza di Milano ha deciso di accogliere la richiesta di affidamento ai servizi sociali per Silvio Berlusconi. La richiesta risponde alla precisa strategia di garantire una maggiore libertà d’azione soprattutto rispetto ai domiciliari che, per il leader della sconquassata Forza Italia, per tutta la vecchia guardia dei fedelissimi e non solo, rimane una priorità. Giovanni Toti, portavoce FI dichiara a Studio Aperto:
speriamo che i giudici si rendano conto della persona, del suo valore umano e politico per milioni di moderati e non vogliano con una decisione incidere sulla vita del paese. Stiamo per entrare in campagna elettorale speriamo che possa avere tutta l’agibilità politica per farla.
Berlusconi è un simbolo, e i simboli non si impediscono, non si imbavagliano, non si bloccano. I simboli, si pensi ad Aung San Suu Kyi, era bloccata a casa sua ed è diventata un simbolo mondiale, quando si tenta di zittirli e bloccarli, diventano ancora più forti.
In definitiva Berlusconi sconterà ai servizi sociali solo 10 mesi e 15 giorni anziché un anno, perché dopo sei mesi di pena è previsto uno sconto automatico di 45 giorni. Così commenta il Sole24ore:
in molti casi i condannati ottengono l’affidamento senza dover osservare nessun programma specifico di recupero. Hanno soltanto l’obbligo di incontrarsi periodicamente con un assistente sociale e possono dunque agire con una libertà quasi totale, sottoposta solo ad alcuni vincoli: l’obbligo di restare in casa tra le 11 di sera e le 6 del mattino, non frequentare pregiudicati e tossicodipendenti, non poter andare all’estero, non uscire dalla regione dove si ha il domicilio. Insomma, se così fosse, Berlusconi conserverebbe dei magini molto ampi per potersi occupare dell’attività politica. Berlusconi potrebbe ottenere dei permessi per partecipare a comizi e incontri politici anche in altre regioni.
Sono ancora trentaquattro i procedimenti giudiziari aperti nei confronti di Berlusconi. Recentemente, l’ex Presidente del Consiglio ha anche collezionato in primo grado una condanna per prostituzione minorile e concussione aggravata nel famoso il Processo Ruby. La sentenza dell’udienza del 10 aprile verrà notificata tra 5 o forse 15 giorni. E in questo momento c’è fibrillazione per la compilazione delle liste da presentare per le europee.