Camilla Ancilotto. Allo spettatore decidere l’emozione e l’immagine
Dipinti che sono sculture in movimento, così Camilla Ancilotto vede le sue opere. Allo spettatore decidere l’emozione e l’immagine.
A margine della prima assemblea de Il Cantiere, abbiamo la fortuna di incontrare Camilla Ancilotto, una delle rappresentanti di arte e bellezza durante l’evento. Camilla, classe 1970 di madre svedese e padre italiano, prende i natali da Roma. La sua carriera artistica comincia nel 1993 quando decide di iscriversi all’istituto Europeo di Design e alla Scuola delle Arti Ornamentali San Giacomo a Roma, Una serie di collettive e concorsi e poi si spinge fino a New York presso la New York Academy of Art, dove consegue il diploma di Master in Fine Art (MFA) con il massimo dei voti. Tornata in Italia espone in personali e collettive e partecipa a diversi concorsi ottenendo sempre ottimi risultati.
La sua quinta personale avviene a settembre del 2012 in Florida che l’accoglie nello spazio museale della Freedom Tower presso il Miami Dade College. Tra i lavori esposti figura il “Peccato originale”, opera entrata a far parte della rinomata collezione permanente di sculture del Wolfson Campus (Miami Dade College). A novembre dello stesso anno Camilla Ancilotto realizza la sua sesta personale, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Ambasciata di Svezia e curata dalla Galleria Ca’ d’Oro, la mostra è allestita nel Complesso di Vicolo Valdina, sede espositiva della Camera dei Deputati a Roma, e presenta opere di grande formato create durante il biennio 2011-2012.
Nel corso del 2013 si segnalano la partecipazione alla collettiva dal titolo ‘Omaggio a Verdi’ a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione e a Miami nella nuova sede della Galleria Ca’ d’Oro, presso il Design District e alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Venezia, dove l’artista romana, ospite del Padiglione della Repubblica Araba Siriana (Isola di San Servolo) e’ presente con due opere: l’inedita e monumentale ‘Deposizione’ e ‘Giove e Io’. Le opere di Camilla Ancilotto parlano ed interagiscono con lo spettatore. Il desiderio, quaasi fanciullesco, di toccare e girare ogni parte della sua costruzione è irrefrenabile. Come un bimbo curioso ci si avvicina e si “gioca” con i propri sentimenti, una venere, una giraffa, Obama, una scimmia… Basta decidere come ci si sente e Camilla Ancilotto ha per noi la risposta pittorica.
Il suo sito internet ci da la possibilità di continuare l’interazione: Camilla Ancilotto, vi suggerisco di non perdere l’intervista, qualcosa di inarrestabile viene trasmesso, un viaggio imperdibile
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