Torino al centro della cronaca di questi giorni.
Torino, sicurezza e ordine pubblico: la polizia compie un blitz antidroga senza precedenti nel noto quartiere di San Salvario, un tiglio caduto travolge cinque ragazzini al parco, esplode un alloggio popolare.
Il sindaco di Torino Piero Fassino ha il suo bel da fare in questi giorni. Il 7 marzo a San Salvario un’operazione antidroga eclatante. Tra le vie del noto quartiere della movida torinese scene da film, poliziotti in borghese, una ventina di volanti dei carabinieri e persino un elicottero per il blitz che ha portato all’arresto di nove persone, ma anche alla notifica di 4 multe ad alcuni locali. Il blitz dei carabinieri è scattato poco dopo la mezzanotte.
Centoventi militari hanno circondato la zona e braccato gli spacciatori. Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa: “i nove componevano due bande che collaboravano tra loro. Gli spacciatori utilizzavano cocktail per mimetizzarsi tra i normali clienti e smerciare la “roba” e vedette in bicicletta per prevenire i controlli delle forze dell’ordine ed effettuare consegne a domicilio. Identificati decine di clienti”. Sembrerebbe una buona notizia per l’ordine pubblico, ma si tratta di un’operazione più di facciata che di sostanza. I fermati sono tutti di nazionalità algerina e senegalese. Quelli che sono stati colpiti non sono certo i criminali che gestiscono il grande traffico, ma solo il piccolo spaccio che sarà presto sostituito da altre persone.
L’8 marzo pomeriggio di schock a Torino per cinque ragazzini che stavano giocando a pallavvolo in piazza Toti. Senza alcun preavviso, se non un “crac” e nel giro di pochi istanti un albero di tiglio, a quanto pare già marcio da tempo, cede e li travolge tutti nell’impotenza generale. I cinque ragazzi vengono tutti colpiti, Mattia, il più grave si trova proprio sotto il tronco. Racconta una di loro: “Abbiamo avuto paura, l’albero era gigantesco. E dire che in quei giardini ci andiamo spesso, quasi tutti i giorni. Nel weekend o all’uscita da scuola. Dopo che la pianta è venuta giù, abbiamo cercato un po’ tutti di rialzarci, anche per capire come stessero gli altri. Ci siamo accorti subito che Mattia era il più grave: io lo conosco meglio perché è un mio compagno di scuola. La pianta l’aveva colpito alla schiena: non vedevamo il suovolto perché era a faccia in giù e non riusciva a muoversi. Abbiamo provato a togliere il tronco, ma era troppo pesante. Anche dopo gli adulti hanno avuto difficoltà.”
Mattia sembra comunque fuori pericolo e sta migliorando. Ha subito un intervento chirurgico per la rimozione di un ematoma e, se i medici lo permetteranno, riceverà presto una visita del sindaco. Nel frattempo si è aperta un’inchiesta su questo assurdo incidente e si sta varando d’urgenza un nuovo piano di controlli per la sicurezza dei parchi cittadini di Torino.
Oggi è esploso l’alloggio di una donna anziana al primo piano di una palazzina in strada della Verna 20, nel quartiere Barca. La palazzina dove è avvenuta l’esplosione è di proprietà del Consorzio intercomunale di Torino che fa riferimento all’Agenzia Territoriale della Casa. Per fortuna non si registrano morti, ma molti feriti e intossicati anche gravi. Per qualche tempo si è temuto per un bambino sepolto dalle macerie, poi ritrovato e trasportato d’ugenza al Regina Margherita. L’esplosione ha creato un incendio che si è esteso agli altri nove piani, causando la necessità di evacuare anche gli edifici vicini. Sono un centinaio, al momento, le famiglie sfollate. Alcune potranno rientrare negli appartamenti entro quest’oggi. Il sindaco di Torino Piero Fassino ha dichiarato:
Il nostro impegno è di trovare immediatamente una sistemazione, già entro oggi, per tutte le famiglie sfollate. Faremo del nostro meglio affinché il ripristino degli appartamenti danneggiati avvenga nel più breve tempo possibile. Sulle cause dell’esplosione aspettiamo la relazione dei tecnici.
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