Cronaca

Il Ricatto: la recensione del nuovo film di Eugenio Mira

Di seguito la recensione de “il Ricatto”. Il nuovo attesissimo film del regista Eugenio Mira, con Elijah Wood, in uscita il 20 Marzo.

Eugenio Mira, regista di origini spagnole, può essere considerato un vero e proprio esperto dei Thriller. Le sue doti si esplicano in questo genera grazie alla sapiente capacità di giocare con i sentimenti dei protagonisti, con le emozioni più disparate, creando suspance che fa trattenere il sospiro agli spettatori fino alla fine. Il Ricatto è una delle opere più riuscite dello spagnolo, grazie all’equilibrio tra gli elementi fondamentali in gioco. L’amore misto alla paura, virtuosismi artistici, un grande attore come Elijah Wood sono solo alcuni dei molti fattori che hanno reso questo film un ottimo prodotto nel suo genere.

Il Ricatto è una storia di un famoso pianista, Tom Selznick,  che dopo lungo tempo fa ritorno sulle scene. La sua più grande passione è la musica, tuttavia, come spesso accade, quello che più vogliamo, amiamo o desideriamo è anche ciò che ci fa molta paura. Tom, infatti, dopo una precedente esibizione non perfettamente corrispondente ai propri canoni artistici, ha il timore di deludere gli spettatori, ma soprattutto se stesso, con uno spettacolo scadente e non all’altezza della sua fama di grande interprete della musica classica. Alle molte paure si aggiunge una minaccia inaspettata.

Selzick scopre di essere sotto il mirino di un cecchino,interpretato da John Cusack, che per svariate ragioni minaccia il pianista e sua moglie. La richiesta, o meglio Il Ricatto, di questo pericoloso individuo è l’esibizione perfetta. Tom Selzick deve eseguire la più difficile tra le sinfonie, quella creata appositamente per lui dal suo grande maestro e che non era mai riuscito ad eseguire senza alcun errore, La Cinquette. Il Film di Eugenio Mira è il risultato di un incredibile lavoro realizzato in soli 44 giorni in ben tre città differenti  Barcellona, Chicago e Las Palmas de Gran Canaria. Uno dei punti di forza di questo Thriller è l’incredibile ambientazione e le scenografie. A far da sfondo è, infatti, un teatro dal fascino retrò in cui si svolge la maggior parte della narrazione e che sembra il perfetto habitat dei personaggi, non solo di Tom ma anche del cecchino stesso.

Clelia Tesone

E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Una delle più belle citazioni di Paul Valery per molti, come me, che crescono tramite una pagina, che sia letta, scritta o studiata.

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