Politica

Matteo Renzi vince il piatto e Enrico Letta si dimette

Clamorose dimissioni di Enrico Letta. Matteo Renzi vince il piatto

Da meno di 10 minuti ho sentito Enrico Mentana alla 7 annunciava le dimissioni di Enrico Letta, batto velocemente sulla tastiera mentre aspetto che l’ANSA fornisca online la notizia. Domani sale al Colle e Giorgio Napolitano – molti difficilmente – non accetterà la rinuncia. Matteo Renzi sarà, da domani o da sabato al più tardi, il Presidente del Consiglio.

Andiamo con ordine; alla direzione del PD si vota per una nuova fase con nuovo esecutivo, 136 voti a favore, 16 voti contrari e 2 astenuti. Enrico Letta decide:

“A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”.

Il Segretario del PD ha aperto il direttivo con le parole che seguono e ha mantenuto una linea “politicfilosofica” per tutto il suo spazio, citazioni e ringraziamenti, oltre ad un abnorme numero di ripetizioni sulla parola “radicale” ma queste sono cose che si notano solo se si ha un certo orecchio:

“Non è una staffetta, siamo di fronte a un bivio: o le elezioni o un patto di legislatura con un progetto di rilancio radicale. Vi propongo la strada meno battuta e più difficile, l’unica che il Pd si può permettere. Senza il protagonismo forte del Pd non c’è vero cambiamento”… “Diventare adulti significa anche smettere di fare solo le cose che ti piacciono”… “Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno. Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude“. “O il Pd ha un protagonismo forte o questo cambiamento si realizza soltanto a parole”.

E così Matteo Renzi ha detto, non troppo tra le righe, che l’esponente PD attualmente – sino alle 18.15 circa di oggi – non è abbastanza forte, ha chiesto ai “suoi” – e non solo – se lo ritenevano forte abbastanza et voilà Enrico Letta si dimette, (Re) Giorgio Napolitano dovrà accettare le dimissioni e dare le chiavi a lui.

Le notizie si susseguono velocemente, lasciamo decantare per qualche ora, domani sarà una grande giornata, quantomeno impegnativa, per il Governo. A chi si chiede – e mi ha chiesto – se si va a votare rispondo no, il Pd aveva una bagarre interna, l’ha risolta e adesso avremo un nuovo Presidente del Consiglio. Che succederà? Letta sarà rinviato al suo posto da Napolitano? andrà a casa oppure cambierà solo ufficio? quanti altri Ministri lo seguiranno? Alfano che farà? e Berlusconi in tutto questo che sta facendo? Poco importa, tanto noi non dobbiamo andare a votare, hanno già stabilito tutto da soli, tranquilli, in fondo non è, probabilmente, cambiato molto. Se si pensava che la crisi di governo avrebbe portato al democratico voto ha sbagliato, era solo il Partito Democratico che doveva decidere. Domani alle 11.30 ultimo consiglio dei Ministri, alle 12 Letta andrà dal Presidente della Repubblica.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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