Conoscete tutto della Smorfia Napoletana?
La smorfia napoletana, non è un semplice libro tramite cui poter interpretare i sogni e trarre numeri da giocare al Lotto.
È molto di più. Essa vanta origini antichissime: si narra, infatti, che la smorfia affondi le proprie origini nella cabala ebraica (utilizza la numerologia per associare ad ogni nome o oggetto un numero ben preciso) e nella Sacra Bibbia. La voglia di interpretare i sogni, fino a vestirli di razionalità e considerare ogni oggetto, ogni colore, ogni azione o persona come un segno del destino o un presagio di sfortuna, con il passare dei secoli ha preso sempre più piede sino a divenire oggi una pratica molto diffusa, soprattutto nella città di Napoli. Non è un caso, infatti, che la smorfia più nota sia proprio la smorfia napoletana, nonostante la presenza di numerose smorfie locali appartenenti a diverse città italiane. Contrariamente a quanto si può immaginare il gioco del lotto però non ha origini napoletane, ma genovesi. Ma è Napoli la città della superstizione per eccellenza, dove la smorfia non è solamente un libro, ma quasi una vera e propria filosofia di vita.
Tutto, ma proprio tutto, nel sogno tanto quanto nella realtà, può essere considerato e interpretato come un segno del destino. Un libro contenente 90 numeri: un numero per ogni oggetto. Un numero per sfidar la sorte. Nulla di scientifico ovviamente. Nessuna formula matematica dietro questa associazione continua di numeri ad immagini. Nessuna certezza di vincere. Semplicemente una pratica popolare. Un modo come un altro di tentare la fortuna o di sognare ad occhi aperti un futuro migliore, facendo leva su ciò che più di misterioso ci circonda, ovvero il sogno. L’attività notturna, infatti, per secoli è stata al centro di studi e analisi (non può essere ignorato a tal proposito lo studio effettuato da Freud), ma nonostante ciò ancor oggi essa rimane un mistero per tutti noi.
