Spring Awakening: intervista a Simona Ciardini
Conosciamo ancora meglio i musicisti dietro Spring Awakening: stavolta è il turno della violista Simona Ciardini.
Il grande successo di Spring Awakening non si cela esclusivamente dietro la sceneggiatura accattivante e l’ottima interpretazione dei protagonisti sul palco: anche l’apporto “live” della band regala al musical una marcia in più, dando alle coreografie maggiore energia ed efficacia. Dopo aver parlato con il chitarrista Emmanuele Modestino e il violinista Francesco Carmignani adesso è il turno della violista Simona Ciardini, che ci regala le sue impressioni sullo spettacolo e alcuni retroscena sulla sua carriera.
Qui la presentazione ufficiale di Spring Awakening.
Prima di addentrarci nell’atmosfera di Spring Awakening, parlaci un po’ di te: cosa ti ha spinto ad intraprendere il tuo attuale percorso professionale?
Il mio percorso violistico è capitato un po’ per caso. In prima media intrapresi lo studio del violino poi però feci l’esame di ammissione in viola al conservatorio perché mi era stato consigliato e da lì me ne sono innamorata!
La viola, uno strumento classico, leggiadro, ma spesso dimenticato e trascurato nel marasma di aggeggi tecnologici e/o di strumenti, apparentemente, più accattivanti come la chitarra o la batteria. Secondo te quali sono i motivi che spingerebbero un “neofita” ad appassionarsi maggiormente alla viola rispetto ad altri strumenti?
Appassionarsi alla viola non è cosi difficile basta conoscerla in tutti i suoi aspetti ed essere “curioso” di sperimentare un mondo diverso da tutti gli strumenti diciamo più conosciuti!
Spring Awakening è sicuramente un’opera “sui generis”, vista anche la presenza di una band che esegue dal vivo le composizioni. Quali sensazioni hai avvertito prendendo parte a questo insolito connubio tra musical teatrale ed esibizione dal vivo?
Non è la prima volta che lavoro con la musica e il teatro però questa volta in Spring Awakening ho trovato qualcosa di diverso. Già dall’allestimento ho avvertito che questo lavoro andava al di là di un qualsiasi altro musical. Magia, gioia, dolore, emozione, si intersecano tra di loro sia che tu lo suoni o che tu lo ascolti. Ogni volta è una emozione in più.
Quali artisti musicali ti hanno ispirato maggiormente?
Sono di stampo classico di conseguenza Bach, Mozart, Beethoven, etc.
Ed ora, ultima domanda: con quali parole consiglieresti la visione di Spring Awakening ad un pubblico totalmente ignaro di ciò che propone l’opera?
Semplicemente direi di andarlo a vedere perché è bello!
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