Marcia di Natale da San Pietro. Pannella 4 giorno di sciopero totale
Marcia di Natale: si parte da San Pietro perché Papa Francesco ha fatto atti concreti sul carcere. Marco Pannella è al quarto giorno di sciopero totale della sete e della fame per amnistia e contro boicottaggio dell’informazione
«Questa volta partiamo da San Pietro perché abbiamo avuto un Papa che non solo ha detto parole importanti sulle carceri ma ha fatto anche qualcosa di concreto: ha abolito l’ergastolo – mentre noi lo abbiamo ancora nel nostro ordinamento – e ha introdotto nell’ordinamento dello Stato del Vaticano il reato di tortura – noi in Italia ancora non lo abbiamo fatto». Così Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani, nella conferenza stampa di presentazione della III Marcia di Natale per l’amnistia, la giustizia e la libertà.
Il percorso della marcia prevede la partenza alle ore 9:30 da Piazza Pia e toccherà alcuni luoghi “istituzionali”: il carcere di Regina Coeli, palazzo Madama e Montecitorio, per terminare di fronte a Palazzo Chigi.
«L’arrivo è a Palazzo Chigi perché intendiamo chiedere al Governo di svolgere un ruolo attivo nei confronti di un Parlamento, che sembra aver lasciato cadere nel vuoto il messaggio di Napolitano dell’8 ottobre alle Camere. Da allora sono passati oltre due mesi e come hanno agito Camera e Senato? Forse anche con uno sgarbo istituzionale, non è seguito in Parlamento alcun dibattito. Dunque il nostro interlocutore principale è ora il Governo: d’altra parte, a giugno, era stata proprio la guardasigilli Cancellieri a dire “L’amnistia è imperativo categorico morale. Dobbiamo rispettare la Costituzione”».
Dalla mezzanotte di lunedì 16 dicembre Marco Pannella è in sciopero totale della sete e della fame per richiamare l’attenzione sull’iniziativa contro il persistere di quello che definisce un vero e proprio «boicottaggio mediatico».
«Il Presidente della Repubblica – conclude Pannella – ha detto che quello delle carceri è un problema che non si può trascurare nemmeno per un giorno, ma come dimostrano le notizie che ogni giorno ci giungono dalle carceri – da ultimo il suicidio- omicidio di un agente e un ispettore di polizia penitenziaria nel carcere di Torino – qui si trascura per anni».