La Reggia di Caserta perde i pezzi e chiude indefinitivamente
Un altro pezzo di storia del nostro paese sta perdendo pezzi mesi dopo mesi: dopo l’ennesima perdita, la Reggia di Caserta chiude a “data da destinarsi”.
Se volessimo considerare tutti gli esempi da tener conto per far capire al mondo quanto il nostro paese stia cadendo “a pezzi” non basterebbero dieci articoli per elencarli tutti. Se però c’è un versante dove il nostro paese sta crollando non solo metaforicamente, ma anche fisicamente, è certamente quello architettonico-sculturale. Alla faccia del “Belpaese”, etichetta oramai perduta per identificare una tradizione artistica tutta italiota appartenente esclusivamente al passato. E se ci deve pensare una pubblicità della “Clementoni” per ricordarci che l’Italia veniva chiamata in quel modo è facile immaginare quanto lo stivale sia caduto in basso.
Già la vicenda “Pompei” ha fatto riflettere fin troppo: gli scavi, negli ultimi anni, hanno registrato un’impressionante serie di scricchiolii, crolli, danni e affini, delineando il popolare sito archeologico verso una fine effettivamente lenta, ma progressiva e dolorosa, a meno che non si corra ai ripari in maniera seria e concreta. E dopo gli scavi, adesso anche la Reggia di Caserta sembra cadere letteralmente a pezzi: lo scorso ottobre un fregio ornamentale è clamorosamente caduto da un soffitto interno, e adesso il maltempo ha creato ulteriori danni alla struttura, con del materiale di scarto come calcinacci e detriti piombato di soppianto nella Sala Ellittica, il tutto a causa del forte vento che ha aperto una delle finestre presenti. E come se non bastasse una forte tempesta avrebbe sradicato qualcosa come 50 degli alberi presenti nei 130 ettari di bosco presenti nella Reggia.
Dopo questi danni, la soprintendente Paola Raffaella David ha deciso di chiudere a tempo “indeterminato” l’area al pubblico, in attesa di sistemazioni e ristrutturazioni. Sulle pagine de LaRepubblica è apparso un quadro della situazione delineato da un lavoratore, atto a descrivere una situazione decisamente preoccupante:
Piove sul bagnato. La Sala ellittica resterà chiusa in attesa delle immediate verifiche già programmate dalla Soprintendenza. Fortunatamente non sembrano esserci criticità particolari. Ma la vera emergenza oggi riguarda il parco. Si dovrà infatti allestire una vera e propria task-force per censire i fusti non sicuri, rimettere nella loro dimora gli alberi caduti, garantire la sicurezza dell’intera area. Un’operazione che richiederà spese extra-ordinarie che al momento la Soprintendenza non può affrontare. Tutto è iniziato lo scorso ottobre, quando c’è stato un primo distacco di un piccolo elemento ornamentale. Da allora il palazzo è impacchettato in un reticolo di impalcature e transenne. Ma, al di là di questo, in un anno e due mesi non si è fatto alcun passo avanti nei lavori di messa a punto. La facciata esterna non riceve manutenzione da oltre trent’anni. È normale che si possa staccare qualche parte ossidata col tempo. L’hanno confermato anche i pompieri durante l’ultimo giro di ispezione: l’area non è sicura per i visitatori.
La Campania e l’Italia non possono più permettersi di perdere un pezzo di storia come la Reggia di Caserta: urgono interventi, immediati e concreti.