Cronaca

TAP e Camera dei deputati occupata, M5S contro il PD

Roma, 4 dicembre 2013, gli esponenti del M5S occupano gli scranni della Camera facendo infuriare i deputati del PD.  Disobbedienza civile contro la TAP.

camera occupata

La Camera dei Deputati è stata occupata dagli esponenti del M5S in segno di protesta, in seguito alla proposta di votazione per la ratifica dell’accordo tra Albania, Grecia e Italia, relativo al progetto “Trans Adriatic Pipeline” – TAP-

Alessandro Di Battista, uno tra i primi grillini ad aver occupato le poltrone dei Ministri, racconta in modo dettagliato sulla sua pagina facebook, perché i deputati di Grillo siano arrivati fino a questo punto.

Di Battista spiega che durante la sessione di Bilancio, la Camera dei deputati è tenuta a sospendere tutte le votazioni, ad eccezione di quelle che – se non approvate – porterebbero l’Italia ad essere responsabile dell’inadempimento verso gli obblighi comunitari e internazionali.

La Camera dei deputati occupata è – sempre secondo Di Battista – una dimostrazione di disobbedienza civile.

All’ordine del giorno c’era quindi questa votazione per la ratifica della TAP.

Per chi non conoscesse questo progetto, ecco una breve spiegazione:

La TAP è un gasdotto che dovrebbe incanalare il gas naturale proveniente dal Caucaso, dal Mar Caspio e probabilmente anche dal Medio Oriente, facendolo transitare tra Albania e Grecia, passando per l’Italia.

Proprietaria di questo progetto è un’azienda Svizzera. Il progetto TAP prevede la costruzione di un microtunnel lungo le coste salentine, che permetta l’allaccio con il terminal di Mesagne, snodo più vicino della Snam al sistema centrale – e che dista ben 58 km dal tunnel sottomarino-

Quest’opera colossale, da progetto, potrebbe portare all’Italia solo potenziali vantaggi. Non è infatti certo che questo microtunnel permetta l’abbassamento delle tariffe nel nostro Paese.

La cosa più importante è che per la TAP non è stato previsto alcuno studio sull’impatto ambientale che questa potrebbe avere sul territorio.

In Puglia esiste addirittura un Movimento No TAP. I cittadini, gli amministratori locali e i proprietari degli esercizi turistici sono fortemente preoccupati dall’impatto che questo progetto avrà sul territorio, sull’ecosistema marino e sull’indotto turistico.

In effetti il Salento è una delle poche zone italiane che ancora riesce ad attrarre turismo, soprattutto interno. 60 km di tubi in superficie potrebbero certamente deturpare le bellezze naturalistiche del territorio e minare fortemente il fragile ecosistema.

La domanda che però mi sorge spontanea è un’altra…

Tralasciando il fatto che la Camera dei Deputati sia in sessione di Bilancio, tralasciando il modo, non propriamente ortodosso dei grillini, ma il PD perché, in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, tiene così tanto ad un progetto che:

– non è italiano;

– non prevede una crescita sensibile dell’economia italiana e/o pugliese;

– non permetterà al nostro Paese di abbattere sensibilmente i costi del consumo energetico.

Non sarà certo perché già nel 2009 Tarantini – amico di Berlusconi- e De Santis – autodefinitosi fratello minore di D’Alema- parlavano del TAP e degli interessi personali di questi due industriali così vicini alla politica italiana.

Non sarà neanche perché tutti i nomi collegati alla TAP sono in qualche modo collegati alla politica e agli amici dei politici, partendo dal Country Manager Giampaolo Russo – ex responsabile area attrazione  investimenti di Sviluppo Italia- passando a Michela Presta, – ex candidata PDL a Nardò, nonché responsabile della campagna di comunicazione PD, sempre nello stesso comune – che in questo progetto cura le pubbliche relazioni, e finendo a Arianna Cerno – stakeholders and communication advisor per TAP –  già dipendente del Centro Euro – Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ente no – profit che va avanti grazie ai finanziamenti pubblici di una miriade di Ministeri-

Io la risposta a questa domanda non so darla, ma i dubbi mi vengono comunque…

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Marika Massara

Nata e cresciuta in provincia di Milano, emigrata in Calabria, adottata da Roma, non posso che definirmi italiana. Amo la mia Calabria, il mare d'inverno e il Rock. Da sempre attenta alla politica (più che ai politici), non posso che definirmi assolutamente di sinistra. Segni particolari: Milanista sfegatata.

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