Regione Lazio, M5S contro le dichiarazioni dei consiglieri PD e di Zingaretti
I Consiglieri del M5S Ā alla Regione Lazio respingono ai mittenti le accuse rivolte ai grillini da Zingaretti e dai Consiglieri PD
A seguito dellāennesima esternazione dellāesponente del PD, Marco Miccoli, la capogruppo del M5S Lazio Silvana DenicolĆ² ha dichiarato:
Stupisce che un deputato della Repubblica italiana, in un momento storico cosƬ grave per il Paese, abbia il tempo di giocare al piccolo politologo e senta il bisogno di comunicare le sue bizzarre conclusioni al mondo. Farebbe meglio a concentrarsi sul suo lavoro e a cercare di ricostruire il decrepito partito a cui appartiene invece di dedicarsi a questioni che sono di competenza regionale ma immagino che si senta solo e trascurato. Miccoli dimostra di essere anche alieno al pensiero del Presidente Zingaretti che evidentemente si ĆØ reso conto della gaffe fatta nellāaccusarci di voler occupare poltrone ed ha dato mandato al suo staff di finirla con le farneticazioni, forse dovrebbe chiamare anche Miccoli e consigliargli un lungo periodo di astensione dai social network.
Gianluca Perilli, consigliere del M5S, ĆØ tornato sulla questione āBanca Impresa Lazioā, uno dei principali argomenti della battaglia che il M5S sta sostenendo nell’aula del consiglio regionale:
Zingaretti invece di dire al suo staff di attaccarci sullāevanescente questione delle poltrone farebbe meglio a leggere la due diligence prodotta da KPMGĀ su BIL. Nelle pagine si legge chiaramente che nella banca laziale la percentuale di dirigenti ĆØ del 63%, contro il 3% a cui tende il nostro emendamento, che i costi medi del personale, che rimarrebbero in caso di fusione, sono di 103.000 euro contro i 52.000 dei competitors e che BIL ha lavorato una media di 31 pratiche annue, erogando finanziamenti senza fare bandi pubblici. Pochi sanno che la regione Lazio ha una quota di minoranza della banca e che nel caso della fusione auspicata da Zingaretti, la regione dovrebbe comprare le quote restanti dagli istituti che le posseggono, ovvero BNL, Intesa San Paolo, BCC e Unicredit ad un prezzo da essi stabilito. Con questi numeri davanti appare chiaro che la liquidazione volontaria, proposta da noi e caldeggiata dalla Banca dāItalia, ĆØ lāunica strada percorribile per una vera riduzione dei costi.