Muos in Sicilia, il Presidente Crocetta e il Ministro Mauro.
Muos: Crocetta, Presidente della Regione Sicilia, dopo aver revocato l’autorizzazione ai lavori, quest’estate ha revocato la sua stessa revoca. Il ministro Mauro riapre la questione della responsabilità decisionale sul Muos definito opera di interesse strategico nazionale.
Il Muos (Mobile User Objective System) è il nuovo sistema di comunicazioni satellitari per scopi militari firmato U.S. Navy che integrerà forze navali, aeree e terrestri in qualsiasi parte del mondo. Tre le stazioni operanti: in Virgina, alle Haway e in Austrialia. La quarta è in fase di ultimazione in Sicilia e consentirà la copertura totale del pianeta. La base Nrtf di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, è ormai da anni al centro di contestazioni, azioni legali, indagini ambientali e tema di importanti audizioni e interrogazioni parlamentari. I siciliani riuniti in comitati No Muos sparsi per tutte le città dell’Isola si battono contro l’installazione di questo nuovo impianto, auspicando anche lo smantellamento totale della base dove insistono da più di vent’anni 46 antenne le cui onde elettromagnetiche risultano ai limiti dei livelli consentiti dalla legge e dannose per gli abitanti e l’ecosistema della Riserva Naturale, contigua alla zona militare. Il movimento denuncia un progetto politico che nel corso degli anni ha reso la Sicilia protagonista e complice di un sistema che l’ha portata a diventare la piattaforma principale delle guerre nel mediterraneo. Il No Muos è seguito in tutta Italia e nel mondo con interesse e va oltre la concezione nimby, abbracciando le tematiche antimilitariste e ambientaliste in generale.
Crocetta, il governatore siciliano che in campagna elettorale aveva promesso il suo impegno contro il Muos, una volta eletto si è mostrato meno entusiasta di svolgere il delicato compito di mediatore tra Stato-Regione e interessi Usa. Nel periodo immediatamente successivo alla sua elezione e fino alla revoca avvenuta il 29 marzo, praticamente forzata dagli eventi e dalla pressione popolare, non si era stancato di rassicurare anche gli americani rispetto alla volontà di seguire gli iter istituzionali e le leggi vigenti in materia. Il “sindaco della legalità”, con un esemplare passato antimafia alle spalle, si è trovato poi “costretto” a revocare la sua stessa revoca dalla Relazione dell’Istittuto Superiore di Sanità e dalle dichiarazioni del Ministro Mauro circa l’interesse strategico che il MUOS avrebbe per la difesa nazionale. Peccato che la legittimità di quest’atto sia piuttosto dubbia, dato che non ha tenuto minimante in considerazione la parte della relazione realizzata dai tecnici nominati dalla regione stessa che si trovavano in disaccordo con gli scienziati dell’IIS. Inoltre, qualche giorno fa, il Ministro Mauro a Palermo per un convegno, si è espresso in questi termini: “Sul Muos la competenza specifica, innescata dal pronunciamento dell’Istituto superiore di Sanità, rimane delle autorità siciliane che hanno preso le loro decisioni. Come ministero della Difesa siamo quasi il contorno di una situazione che mi sembra sia stata comunque risolta”. Eppure il ministero della Difesa si era costituito parte civile nel processo contro la Regione Sicilia, quando era in vigore la revoca. Crocetta ha risposto per le rime a queste dichiarazioni inviando una lettera pubblica al ministro in cui chiede che sottoscriva formalmente quello che ha dichiarato: “spero che invierà alla Presidenza della Regione siciliana prova di disinteresse del governo italiano rispetto all’installazione del Muos che potrà consentire così al governo siciliano di poter approvare una legge che permetta di vietare nel territorio dell’isola, tutte le istallazioni di rilevanti emissioni elettromagnetiche. Sarà per me e per i siciliani un giorno di festa e di gioia, dopo mesi di terribili pressioni, al limite della sopportazione, effettuate dai due governi italiani che si sono succeduti nell’ultimo anno, per amore della verità”.
Il rimpallo delle responsabilità è un teatrino tristemente noto alla politica italiana, ma rimangono molti dubbi: perché riaprire la questione delle responsabilità proprio adesso? Forse Mauro teme che si apra uno scandalo sui passaggi istituzionali tramite cui è stata concessa l’autorizzazione dei lavori? È necessario mettere i bastoni fra le ruote a Crocetta per altri motivi? Anche a livello parlamentare la questione non è più facilmente controllabile? Nel frattempo una cinquantina di attivisti No Muos ha occupato l’assessorato regionale Ambiente e Territorio.
Tutti i diritti riservati. Non è consentito copiare, modificare o utilizzare altrove questo articolo, né per scopi commerciali né per la trasmissione a terzi senza la nostra previa autorizzazione. E’ possibile copiare le prime 5/10 righe del testo indicando fonte (con link attivo) e autore dell’articolo. Mandare una mail a ufficiostampa@www.senzabarcode.it indicando dove è stato condiviso il pezzo.