Puglia avvelenata: un’altra Terra dei fuochi nel Sud Italia
Anche la Puglia, purtroppo, deve essere annoverata tra i territori avvelenati.
Da Taranto, con i problemi ambientali collegati all’Ilva, a Brindisi, con le fabbriche che stanno avvelenando un intero territorio, abitanti compresi, la Puglia ĆØ l’ennesimo esempio di discarica italiana.
Analizzando le 387 pagine della Relazione sullo stato di salute della popolazione pugliese dal 2006 al 2011 – pubblicate sul sito della Regione Puglia a luglio 2013- emergono dati realmente allarmanti.
La speranza di vita alla nascita, nella regione Puglia, mantiene piĆ¹ o meno ovunque l’andamento e l’incremento nazionale. Le uniche due province in cui questa diminuisce, soprattutto per le donne, sono “casualmente” quelle di Taranto e di Brindisi. Nel giro di tre anni – dal 2006 al 2009- la speranza di vita alla nascita per le donne provenienti da queste due province, si abbassa infatti di ben un anno.
Per quanto riguarda i ricoveri per insufficienza respiratoria acuta nelle province di Taranto e Brindisi, a cui questa volta si aggiunge anche Lecce,Ā si riscontrano invece tassi piĆ¹ alti rispetto alle altre province della Puglia.Ā Non bisogna stupirsi della presenza di quest’ultima cittĆ . Basti infatti pensare alle dichiarazioni di Schiavone. Secondo il pentito anche nel Salento sono stati sotterrati rifiuti tossici, grazie agli accordi tra la camorra e la sacra corona unita. Ā Sappiamo bene la correlazione tra patologie respiratorie e qualitĆ dell’aria, e risulta facile dedurre come i problemi aumentino lƬ dove l’aria ĆØ piĆ¹ inquinata.
I tassi standardizzati -ogni 10.000 abitanti- di ospedalizzazione per tumori del polmone a Taranto e a Lecce sono aumentati di quasi un punto in soli tre anni, passando rispettivamente dall’8,9 al 9,5 e dall’8,2 al 9,2. Nelle altre province si arriva in media al 6,0.
Stessa cosa accade per il tumore alla mammella. In questa triste classifica pugliese, Taranto si ritrova nuovamente al primo posto, passando dal 14,6 del 2006 al 17,6 del 2009.
La regione Puglia nella relazione sullo stato di salute dei suoi cittadini ha deciso che Taranto meritasse un paragrafo “personale”, in cui si evidenziano altissime percentuali di decessi per neoplasie, ricoveri per Broncopatia Cronica Ostruttiva e per infarto al miocardio.
Brindisi invece ĆØ stata considerata, con Decreto Ministeriale 471/99, Sito di Interesse Nazionale per le Bonifiche. L’art. 1 definisce la cittadina pugliese come:
area soggetta per quantitĆ e pericolositĆ degli inquinanti presenti, a rilevante impatto ambientale in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonchĆ© a pregiudizio per i beni culturali e ambientali.
Non ĆØ difficile da credere se, come si osserva dalla relazione finale del Gruppo di Lavoro per la bonifica del territorio, il solo comune di Brindisi ospita ben 16 industrie altamente inquinanti.
Da due anni proprio a Brindisi ĆØ nata l’associazione “Passeggino Rosso“, che vede protagoniste molte donne, preoccupate per l’incremento di alcune patologie gravi nei bambini, come linfomi, leucemie, malformazioni e tumori infantili, di molte altre invalidanti, come quelle collegate all’apparato respiratorio -raddoppiate negli ultimi vent’anni- e di altre ancora collegate direttamente con la donna e il suo apparato riproduttivo, come l’Endometriosi, una patologia che oltre a provocare dolori terribili puĆ² portare all’infertilitĆ e che si manifesta soprattutto tra le donne che vivono in territori fortemente inquinati da sostanze tossiche.
Art. 32 della Costituzione italiana:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivitĆ …
Ā Spiegatelo alle mamme di Brindisi, agli uomini di Taranto, a tutte le altre province pugliesi che vedono i propri cari morire, anche in questo caso come nella Terra dei Fuochi, a causa della noncuranza delle istituzioni!
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