Cronaca

Te lo regalo se vieni a prenderlo! Insieme per la Casa dei Regali

Te lo regalo se vieni a prenderlo. Ci lavorano, da volontari,  23 Admin. Oltre 27mila utenti solo nel Lazio. Infinito numero di oggetti salvati dalla discarica, adottati e riciclati, e adesso una casa dei regali.  Un affare immenso che funziona solo perché nessuno ci lucra sopra!

All’inizio dell’estate tutti facevano il cambio dell’armadio, io cambiavo gli armadi. Tutti svuotavano le scatole o i sacchetti sottovuoto con gli abiti estivi, io riempivo scatoloni. Tinteggiavo mentre gli altri nuotavano al mare e, ad estate inoltrata, mi trovavo con un sacco di cose che non utilizzavo più e molte che mancavano. Il mio personale “percorso” al riciclo e auto produzione è cominciato da diverso tempo, non ho mai avuto problemi a scambiare oggetti con chi conoscevo – gli abiti, i libri, magari un pensile o un mobiletto con le amiche – ma non mi era mai sfiorata l’idea di utilizzare il divano di una sconosciuta o di dare l’armadio a chi non avevo visto in vita mia. Magari, raramente, si pensa alle aree ecologiche, più spesso si chiama l’azienda della nettezza urbana, molte volte si trovano cose abbandonate al ciglio della strada. Ma se quella lavatrice un po’ datata ma funzionante, fosse un gioiello per qualcuno? O se la stampante rotta potesse essere perfetta per dei pezzi di ricambio? E se i vestiti dei bambini diventassero piccoli velocemente?

Salvatore Benvenuto ha pensato qualcosa del genere, i rumor lo vogliono svizzero invece, ci tiene a precisarlo “ho passaporto italiano!” nato in Calabria e trasferitosi poi da piccolo in Svizzera è ufficialmente “dei nostri!

Lei ha avuto un’intuizione geniale: te lo regalo se vieni a prenderlo. Quando nasce?

Il primo gruppo è nato in Ticino Lunedì 19 settembre 2011, al mio rientro dalla discarica ho pensato di farlo partire regalando alcuni beni che non utilizzavo più e in aprile del 2012 ho creato i gruppi regionali per l’Italia.

La sua idea è straordinariamente imprenditoriale, ma il gruppo funziona senza fini di lucro, come fate?

Io, gli admin e i moderatori lavoriamo come volontari al progetto, comunque siamo alla ricerca di aiuti, anche economici per poter farlo crescere nel web, nelle scuole e nella società per diffondere il nostro messaggio per un futuro possibile e migliore, sia sotto l’aspetto ecologico che sociale.

Facebook è stato la culla e l’avvio. Ho sentito della volontà di aprire un sito; in quel caso ci saranno necessariamente dei costi, i maligni dicono che li abbatterete con una tessera di iscrizione: corrisponde alla realtà?

Per quanto riguarda il sito abbiamo delle idee per finanziarlo ma non intendiamo nella maniera più assoluta chiedere quote di partecipazione agli utenti. Vogliamo che “te lo regalo se vieni a prenderlo” rimanga un servizio gratuito. Di recente abbiamo ricevuto delle proposte che stiamo valutando per realizzare il sito.

Io sono iscritta al gruppo del Lazio, oggi conta 27.301 membri! E devo dire che si vedono cose sbalorditive!

Pamela Priore lei è Admin del gruppo più grande, un popolo immenso di utenti che regalano e cercano, il lavoro è molto ma ci racconti anche di qualche momento divertente!

Sono Admin del Gruppo Lazio insieme a Giuseppe Tropiano, lui segue anche la Puglia, mentre io mi occupo anche della Campania. Dietro il “te lo regalo se vieni a prenderlo” lavorano 23 Admin, poco più di uno per regione, ma collaboriamo tutti come in una grande famiglia: se c’è bisogno di aiuto in altre regioni non ci tiriamo indietro. Il Lazio in particolare risulta essere al momento la regione più attiva a livello di utenti e di oggetti pubblicati, sono molto fiera della bellissima crescita del progetto nella regione e della grande generosità dimostrata da tutti i nostri utenti. Momenti esilaranti ce ne sono stati, come per esempio quando un nostro utente ha tentato di regalare la nonna, asserendo che di notte cantasse anche; oppure quando una casalinga disperata ha messo in regalo il divano con il marito incorporato, visto che non era in grado di staccarlo da lì. Ma per la maggioranza del tempo si tratta di fatica ed impegno, gli annunci devono essere tutti approvati e i profili utenti sono controllati uno ad uno per evitare l’ingresso di profili commerciali o troll.

Voi, non siete responsabili di quello che capita durante le trattative di ritiro ma regolate i gruppi con delle direttive chiare, ce le vuole elencare?

Non amiamo chiamarle regole o direttive, per noi sono accordi che gli utenti accettano al loro ingresso nel gruppo. Ci si prenota solo se sicuri di poter ritirare nel caso in cui vi venisse assegnato l’oggetto. Non si assegna in ordine di prenotazione e non sono consentiti messaggi in privato al donatore prima dell’assegnazione. Quando si commenta il post con la parola “mi prenoto“ si evita di aggiungere motivazioni personali alle prenotazioni, poiché desideriamo che tutti i prenotati abbiano la stessa visibilità ed opportunità di essere scelti.

Nella pagina “Te lo regalo se vieni a prenderlo” – Lazio, nella sezione “Eventi” trovate il Progetto Casa dei Regali. La descrizione recita così: vogliamo festeggiare con un Progetto Speciale per far conoscere il nostro Gruppo e le infinite possibilità del riciclo creativo.
L’idea è di arredare ed attrezzare la prima casa totalmente realizzata con i nostri regali. Un progetto ‘EcoLogico’ ambizioso al quale speriamo vogliate partecipare con entusiasmo. La casa è stata scelta per il posto in cui si trova, la proprietaria ha acconsentito a darcela in usufrutto per qualche mese, lasciandoci carta bianca anche sullo stile, gli oggetti salvati dalla discarica troveranno nuova vita grazie al nostro personale lavoro di restauro e resteranno nella casa, anche dopo la presentazione ufficiale del progetto realizzato, per ringraziare la proprietaria della sua disponibilità.

Premesso che già nello scambio di oggetti vi è rispetto, umiltà, solidarietà e divertimento, con la casa dei regali che cosa volete dimostrare e da chi parte l’idea?

La “Casa dei regali” nasce dall’idea condivisa da Johann, Salvatore e me di dimostrare praticamente come portiamo avanti lo spirito del regalo/riciclo/riuso/riparo. Johann ed io siamo entrate nel progetto reale, pratico e dimostrativo di come poter anche arredare una piccola casa con oggetti di nessun valore, che altri intendevano gettare, attraverso la nostra capacità di trasformarli creativamente. La “casa dei regali” è e resta una casa privata, alla fine del progetto verrà restituita alla legittima proprietaria comprensiva di quegli oggetti che lei stessa ha provveduto a ritirare, sostenendo anche i costi di trasporto e fornendoci pennelli, vernici e materiali per la trasformazione. Il nostro gruppo non è un gruppo di beneficenza e neanche il progetto casa dei regali ha mai ambito esserlo, ci occupiamo di riciclo eco/solidale ed infatti la parte più bella di tutto il progetto è stato proprio lo scambio di idee creative nell’evento creato a parte, in cui molte utenti hanno voluto contribuire attivamente, proponendo le idee più originali e creative.

Johann Rossi Mason, lei è giornalista, ha scritto un libro sull’ecologia, ha un blog ed è interior design della casa dei regali, ma Johanna  chi è?

Sostanzialmente una persona estremamente curiosa, appassionata del pianeta, che ama la Natura e la scienza, pignola, ho una passione per gli elenchi e le liste, mi danno idea di ordine cosmico e da questo derivano spesso dei progetti editoriali come EcoLogica, la vita a basso impatto ambientale alla portata di tutti per i tipi di Log Edizioni. Il libro è nato da un tarlo che mi girava in testa, cosa può fare ognuno di noi per lasciare una impronta più leggera sul Pianeta, per sfruttarlo di meno? Ho iniziato a fare qualche ricerca, ho letto una ventina di libri e il risultato è un volume di consigli utili, tra cui ciascuno potrà trovare il proprio. Ci sono consigli di bellezza da realizzare in cucina, detersivi a basso costo che si ispirano ai consigli delle nostre nonne, perle di saggezza ancora attuali, idee per feste e matrimoni a basso impatto e perché no, l’ultima frontiera in tutti i sensi: il funerale eco, usando bare di bambù o foglie di banano. Un anno e mezzo di ricerche ha portato a questo e all’idea di un secondo volume con altri capitoli, dall’eco giardinaggio all’eco finanza. Per chiarezza sono un giornalista medico scientifico ma ora mi occupo di uffici stampa e strategie di comunicazione nel campo della salute, la passione per l’interior design è solo un hobby a cui dedico molto del mio tempo libero insieme a passatempi tipicamente manuali e femminili come il cucito e il punto croce che rilassano la mia mente.

Il suo ingresso nel progetto come è avvenuto?

Per caso, come nella più classica delle storie. Il mio lavoro è avere idee e quando sono entrata nel Gruppo che mi ha aiutata a risolvere un problema doloroso dopo la morte di mia mamma ho pensato che una Casa tutta realizzata solo con i regali degli utenti poteva essere un esempio concreto di ciò che si può fare in totale economia e con spirito ecologico. Ovviamente l’idea non era di ammassare a caso gli oggetti ma di sistemarli, personalizzarli e dare uno stile shabby e romantico a tutto l’ambiente.

Cosa le sta lasciando il progetto e cosa vede nel futuro?

La cosa più importante di questo progetto è il rapporto con le persone, sto constatando che la gente ha bisogno di credere in qualcosa, cerca scopi, obiettivi in cui canalizzare il proprio entusiasmo. Questo aspetto è davvero positivo. Se coinvolta e motivata la gente è disposta a fare molto, a donare il proprio tempo. Abbiamo forse perso questo senso della comunità e del suo derivato ossia ‘mettere in comune’ beni e risorse, trovo che questo progetto sia pur piccolo abbia un enorme significato simbolico. Cosa vedo nel futuro? Dicono che la vita è ciò che accade mentre stai facendo progetti, ebbene, ho davvero voglia di rimanere sorpresa quindi per stavolta lascerò che la vita mi porti dove vuole lei. In questo anno sono successe molte cose, nessuna delle quali mi sarei potuta aspettare e la sfida più grande è stato trovare un senso positivo in tutto il dolore. Io l’ho trovato.

Personalmente sono grata al tutto il  gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo” ho trovato anche un paio di buone amicizie, oltre al divano, al forno, abiti … e qualcuno, da qualche parte per la provincia di Roma, annaffia le talee delle mie piante, beve te con i figli del mio kombucha, impasta lievito madre con il mio kefir e fa lisciva con la mia cenere… è chiaro che sta cominciando una nuova rubrica per SenzaBarcode?

Buon regalo a tutti!

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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