Cronaca

Il tifone hayan devasta le Filippine, più di 1000 le vittime

tifone hayanIl tifone Hayan che ha colpito venerdì le Filippine, è stato paragonato allo tzunami del 2004 per il suo livello di distruzione. I testimoni parlano di macchine spezzate come fogli di carta e di case rase al suolo come castelli di sabbia.

Venti a 313 chilometri orari si sono abbattuti sul Paese. Il bilancio delle vittime, che per ora si stima essere intorno alle 1200, potrebbe sensibilmente salire, anche a causa delle condizioni in cui versano le zone costiere, completamente isolate e ancora non raggiungibili dai soccorsi. Molte città resteranno a lungo senza energia elettrica, anche a causa delle onde, che sulla costa orientale hanno raggiunto i sette metri di altezza.

Nelle zone isolate scarseggiano cibo e acqua e la preoccupazione maggiore si ha per i bambini – che l’Unicef  stima essere il 40% della popolazione-. I territori colpiti sono raggiungibili solo con gli elicotteri, che data la vastità della tragedia e il ridotto numero, non riescono a coprire tutte le zone isolate.

Per fortuna le autorità avevano già predisposto un piano di urgenza che è servito in parte a tamponare i danni e le vittime causate dal tifone Hayan, attualmente considerato il più feroce della storia.

Yolanda – così hanno ribattezzato il tifone nelle Filippine- si è già spostato verso la Cina meridionale e presto arriverà nel Vietnam centro-settentrionale e  si pensa che possa colpire anche Laos.

L’Unione Europea, così come dichiarato dal presidente Barroso, ha già inviato un’equipe per assistere le autorità locali e la commissione è già pronta all’invio di nuove forze per aiutare la popolazione  nella ricostruzione delle zone colpite dal tifone.

Anche Papa Francesco ha rivolto alle popolazioni colpite il suo personale messaggio, invitando tutti i fedeli a pregare per le vittime.

Marika Massara

Nata e cresciuta in provincia di Milano, emigrata in Calabria, adottata da Roma, non posso che definirmi italiana. Amo la mia Calabria, il mare d'inverno e il Rock. Da sempre attenta alla politica (più che ai politici), non posso che definirmi assolutamente di sinistra. Segni particolari: Milanista sfegatata.

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