Cronaca

Bill Gates lancia l’allarme: ”Troppa importanza ad Internet”

Ad un’intervista rilasciata al Financial Times, Bill Gates critica la “tendenza” a dare troppa importanza ad Internet, tralasciano cose ben più importanti.

Bill Gates

Era il 1975 quando ad Albuquerque (sì, proprio dove hanno ambientato la serie televisiva Breaking Bad) veniva fondata la Microsoft Corporation. Sono passati 38 anni da quella data storica, e possiamo tranquillamente dichiarare che in gran parte del globo ci troveremo di fronte, volente o nolente, a qualche aggeggio o a qualche tecnologia che ha a che fare con Microsoft stessa. Nonostante la (notevole) cerchia d’utenti che Apple s’è creata nel corso degli anni e al di là degli sforzi convincenti della concorrenza, Microsoft ha dominato gran parte del mercato informatico sotto il profilo software, scrivendo praticamente gran parte della storia dell’informatica degli ultimi 40 anni. E di conseguenza, anche quella di Internet.

Nonostante una concorrenza sempre più in ascesa e in costante tenuta da battaglia, Bill Gates ha saputo sempre difendere e portare avanti la sua azienda a spada tratta, ma quelle stesse creature tecnologiche che lui stesso ha contribuito ad ingigantire sono diventate oggi, secondo la sua opinione, armi a doppio taglio, inutili e in molti casi addirittura deleterie se sottoposte a smodata importanza.

Intervistato dal Financial Times, il “boss” dell’azienda ora situata a Redmond ha espresso la sua opinione sulle nuove tecnologie e sulla sua diffusione nei paesi sottosviluppati, esprimendo aspre polemiche nei confronti delle aziende che danno maggior priorità all’informatica a discapito della scienza o di altri campi:

Cos’è più importante, la connettività mondiale o il vaccino per la malaria? Se qualcuno pensa che la connessione al web sia la chiave, ottimo, buon per lui. Io non condivido. Amo ancora le vicende IT, ma se vogliamo migliorare le nostre vite dobbiamo occuparci di questioni ben più elementari come la sopravvivenza dei bambini e le risorse alimentari.

Secondo Bill Gates le aziende dovrebbero iniziare ad orientarsi verso vere “necessità” e verso un senso di formazione che sembra ormai andato perduto:

Le industrie si valutano solo in base al livello in cui incrociano i bisogni umani non esiste in sé, almeno dal mio punto di vista, la nozione della necessità di nuove aziende. Abbiamo piuttosto bisogno che i bambini non muoiano e che la gente abbia l’opportunità di ricevere una buona educazione.

Quindi, facendo un rapido sommario delle parole di Bill Gates, la tecnologia non potrà salvare il mondo. Non potrà salvare i paesi più poveri dalla diffusione di malattie mortali, non potrà correggere l’inevitabile perdita di valori e d’educazione all’interno delle classi sociali. Non potrà migliorare ulteriormente le nostre vite? Forse. Probabilmente il problema non risiede nel mezzo, cioè nella tecnologia, ma nell’uso che se ne fa: l’informatica viene già abbondantemente adoperata in campo medico, al fine di scovare vaccini e trovare soluzioni mediche sempre più efficienti, ma le aziende preferiscono virare sul guadagno facile, andando incontro l’utente che “arricchisce” la società stessa. Un film già visto, ovviamente, una mentalità che sta creando una spaccatura sociale sempre più ampia tra i ricchi, i poveri e i “poverissimi”, lasciati a morire senza alcuna possibilità di sopravvivenza.

Il fatto che tale monito venga lanciato da un uomo d’affari come Bill Gates deve far riflettere, a prescindere da un presunto grado di “ruffianità” da parte del presidente della Microsoft: la tecnologia può migliorare il mondo, e si deve fare di meglio.

Qui potete leggere l’intervista completa di Bill Gates al Financial Times.

Giuseppe Senese

Sono un laureando in Scienze e Tecnologie Informatiche, che nutre anche numerose passioni come la musica, il cinema e il calcio. Adoro il Rock Progressivo degli anni 70' (soprattutto quello britannico e quello italiano) e sono un tifoso sfegatato del Napoli.

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