Polizia di Roma Capitale. Un vigile mutilato a morsi. Pochi sanno e molti giudicano.
La Polizia di Roma Capitale è indispensabile, lo abbiamo visto chiaramente quando, per due ore d’assemblea e la loro assenza, l’intera città di Roma è collassata. Le agitazioni continuano, Marino “pedala solo” e Clemente si è insediato. Ma ancora molti non hanno compreso le motivazioni delle proteste, mentre gli agenti subiscono aggressioni. Due giorni fa l’ultimo vigile in ospedale.
Giuseppe Caracciolo, è un’agente della Polizia di Roma Capitale che ieri è stato aggredito da un fermato. L’uomo aveva provato prima ad investire due vigilesse. Caracciolo, 55 anni, un omone di 1 metro e 90, lo ha fermato. Intervistato da Laura Bogliolo del Messaggero dichiara:
«Sembrava normale ma quando siamo scesi dall’auto e ho iniziato a perquisirlo si è scaraventato contro di me: calci, pugni, graffi sulla testa e poi quel morso che mi ha strappato una falange del mignolo. I medici non hanno potuto far niente – aggiunge – perché quel morso ha reciso i tendini. Dovrò essere sottoposto a medicazioni ogni quattro giorni».
Caracciolo è arrabbiato, non solo per la sofferenza data dal fatto che la sua mano non tornerà mai più come prima, non possono riattaccare la falange infatti, ma perché dopo tanti anni di servizio ai romani comprende che ancora la gente giudica senza conoscere i fatti:
«I romani che spesso ci insultano in mezzo al traffico devono sapere che noi vigili rischiamo molto: tra l’altro a differenza delle altre forze dell’ordine non abbiamo diritto alla cosiddetta causa di servizio. Tradotto: ho subito una menomazione e non avrò alcun risarcimento»
Ed ecco una delle motivazioni delle loro proteste! Manca la causa di servizio, mancano i soldi per gli straordinari e propongono “orari a disagio” , manca il rispetto di un Corpo storico e che ha compiti che vanno ben oltre le sole multe!
Le fantasie sulle “percentuali” che il “pizzardone” riceve in base alle multe staccate dovrebbero ormai essere leggende metropolitane, invece ancora l’ignoranza – cafonaggine e maleducazione compresa – regna sovrana.
Avete mai provato a stare un paio di ore a Fontana di Trevi? Avete fatto caso ai turisti che si arrampicano sul monumento e i Vigili che sono costretti a staccarli a mo’ di lumache, ma che non li possono sfiorare e manco troppo “sgridare” altrimenti rischiano loro di avere problemi? Oppure a gestire cordate d’automobilisti che, magari a Piazza Venezia, vogliono spostarsi a destra e sinistra tra manifestazioni e “pedonalizzazioni”? il tutto tra insulti e provocazioni e senza il reale sostegno -anzi- del Campidoglio?
Claudia Macrì, Maresciallo del I gruppo, aggredita alla metro Piazza di Spagna da delle borseggiatrici, ma in 14 anni che indossa la divisa, ormai, ne ha viste molte di situazioni simili:
“Non è la prima volta che ho a che fare con queste quattro borseggiatrici, tre ragazzine di età compresa tra i 10 ed i 13 anni ed una donna più grande che dovrebbe essere la madre di una di loro. Mi hanno insultato e sputato diverse volte, e prima o poi mi aspettavo un’aggressione come accaduto ieri sera”
Ed è passata quasi sotto silenzio l’aggressione di qualche settimana fa, di tre agenti da parte di uno squilibrato. Uno dei tre della Polizia di Roma Capitale ha riportato una costola incrinata e oltre 20 giorni di prognosi.
Questi esempi sono solo piccole dimostrazioni, i vigli sono “abbandonati” dalle istituzioni e dai cittadini, nonostante tutto continuano a proteggere i romani, ma Ignazio Marino non pare del proposito di trovare una soluzione: i vigili adesso sono stanchi e sono pronti ad incrociare le braccia nel mese di novembre. Dai sindacati ormai le parole sono sempre più dure e determinate. Marco d’Emilia segretario della Cgil
“Marino non ha garantito quello che aveva promesso. Non vengono affrontate le priorità, non è successo neanche ieri, al quarto incontro. Non ci sono state proposte da parte del Campidoglio, non sono state ancora definite e questo non è possibile. A questo punto abbiamo deciso di riunirci in assemblea generale per mercoledì prossimo e di concludere le assemblee informative nei gruppi entro i primi giorni di novembre, poi passeremo alla lotta dura, alle vertenze. A questo punto il problema è grave, sono ormai cinque mesi che ci muoviamo solo a vista. Inoltre il sindaco non ha rinnovato provvedimenti come l’ordinanza antiprostituzione ma i controlli dobbiamo farli comunque. Chi li ordina? Il nostro comando o la Questura? Serve un chiarimento, non elemosiniamo soldi ma chiediamo di organizzare il nostro lavoro. Senza spostare agenti da un gruppo all’altro, altrimenti lasciamo scoperte le periferie”
Anti prostituzione, controllo sicurezza nelle piazze e sulle strade, viabilità, pattugliamenti, l’ausilio alla guardia medica. Senza dimenticare il rilevamento dei numerosissimi incidenti a Roma -dalla banale tamponata al mortale- gli abusi edilizi, il controllo del commercio, chi svolgerà gli interventi nei casi di disagi delle famiglie a rischio e degli emarginati, le indagini investigative delegate dalla procura e tutto quello che riguarda la sicurezza in una capitale di 3 milioni di abitanti?
Sicuri che volete fare a meno dei Vigili?