Cronaca

Radio Belva, quando la rissa in TV diventa tendenza

La trasmissione Radio Belva, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo è stata sospesa dopo una sola puntata. Causa? Risse e volgarità.

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Giuseppe Cruciani ha cominciato a muovere i suoi primi passi da conduttore radiofonico a Radio Radicale, per poi acquisire una certa popolarità anche sui Social Network e in TV grazie a “La Zanzara“, trasmissione famosa soprattutto per l’asprezza dei toni e per le numerose polemiche scaturite dagli incipit tematici lanciati dal conduttore romano. Il suo passaggio in TV è stato associato fin’ora alla sua presenza in diverse trasmissioni sportive, dove le tonalità polemiche viste in radio sono andate addirittura inasprendosi.

Vittorio Sgarbi, invece, lo conosciamo tutti: dovrebbe essere famoso per le sue doti di critico d’arte, ma la realtà è ben diversa. I suoi furiosi litigi fanno ormai parte della storia della TV, nel bene (?) e nel male (!), e quando c’è lui, l’audience schizza sempre alle stelle, quasi come se sussistesse una disposizione ben precisa: parafrasando il famoso slogan della Barilla, dove c’è Sgarbi, c’è lite.

La somma Cruciani + Sgarbi, se la matematica “televisiva” non è un opinione come quella tradizionale, non poteva che produrre un risultato pressoché devastante, e Radio Belva l’ha dimostrato senza alcun ombra di dubbio. La puntata “pilota” trasmessa da Rete 4 ha visto Cruciani come “leader maximo” della baracca, accompagnato dal fido David Parenzo, compagno storico a “La Zanzara”; il programma avrebbe dovuto seguire le orme di quello radiofonico, con il trattamento di argomenti d’attualità e di politica trattati sempre in maniera piccante. Pungente, proprio come una zanzara.

Invece no. Il copione è stato quello tanto sfruttato dagli affamati di audience, quelli che sfruttano l’impatto “emotivo” per far incollare più spettatori possibili davanti allo schermo, a discapito della stessa credibilità della trasmissione. Così è stato: volgarità gratuite, trashaggine senza limiti, culminate anche da un parquet di ospiti “perfetto” per infuocare gli animi. Marco Rizzo, Alba Parietti, Paolo Villaggio, Mario Borghezio, Ilona Staller (proprio lei, Cicciolina); e poi lui, Vittorio Sgarbi, una bomba dalla miccia ricoperta di gasolio, a cui basta una minuscola scintilla per esplodere in tutta la sua fragorosità.

Il triangolo Cruciani-Sgarbi-Pairetti è esploso tra clamorose volgarità, accuse poco signorili ed urla a volontà, facendo registrare il picco di ascolti e d’attenzione da parte del pubblico, come dichiarato dallo stesso Sgarbi a fine trasmissione. Peccato che, in realtà, l’audience non sia stato salvato neanche dalla maxi rissa di matrice tutta sgarbiana: 2,8% di share, 670 mila spettatori circa. Inevitabile la sospensione del programma, annunciata dal direttore generale Informazione Mediaset, Mauro Crippa:

Radio Belva torna ai box. La nuova trasmissione di Cruciani e Parenzo ha provato a fare un giro di pista, ma è finita fuori alla seconda curva. Ho visto cose che non si possono vedere in onda. La trasmissione tornerà prossimamente in gara nelle forme e nei modi che vi faremo sapere al più presto.

Effettivamente se il trash porta ascolti, si può anche fare un piccolo sacrificio, ma se risulta fine a sé stesso è meglio lasciar perdere. Sembrava però piuttosto scontato il fatto che riunire Cruciani e Sgarbi in una singola trasmissione avrebbe provocato conseguenze dagli effetti facilmente “trashabili”; era successo anche a “La Pupa e il Secchione”, ma in tal caso la Mussolini aveva rappresentato un avversario molto più competitivo, e gli ascolti hanno parlato fin troppo chiaro. In quel caso, ovviamente, s’è continuato, seppur con quel velo di ipocrisia per cercare di apportare benefici alla reputazione di un modello televisivo che, a quanto pare, sta cominciando a stancare il popolo italico.

Radio Belva, in tal senso, sembra esserne la definitiva conferma.

Giuseppe Senese

Sono un laureando in Scienze e Tecnologie Informatiche, che nutre anche numerose passioni come la musica, il cinema e il calcio. Adoro il Rock Progressivo degli anni 70' (soprattutto quello britannico e quello italiano) e sono un tifoso sfegatato del Napoli.

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