Politica

Messaggio alle Camere: Amnistia. Ma se non era per Marco Pannella…

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invia il messaggio alle Camere: carceri, amnistia, indulto, sovraffollamento … ma senza Marco Pannella che sarebbe successo?

Messaggio alle Camere Amnistia. Ma se non era per Marco Pannella

“Sottopongo dunque all’attenzione del Parlamento l’inderogabile necessità di porre fine, senza indugio, a uno stato di cose che ci rende tutti corresponsabili delle violazioni contestate all’Italia dalla Corte di Strasburgo: esse si configurano, non possiamo ignorarlo, come inammissibile allontanamento dai principi e dall’ordinamento su cui si fonda quell’integrazione europea cui il nostro paese ha legato i suoi destini.
Ma si deve aggiungere che la stringente necessità di cambiare profondamente la condizione delle carceri in Italia costituisce non solo un imperativo giuridico e politico, bensì in pari tempo un imperativo morale. Le istituzioni e la nostra opinione pubblica non possono e non devono scivolare nell’insensibilità e nell’indifferenza, convivendo – senza impegnarsi e riuscire a modificarla – con una realtà di degrado civile e di sofferenza umana come quella che subiscono decine di migliaia di uomini e donne reclusi negli istituti penitenziari. Il principio che ho poc’anzi qualificato come “dovere costituzionale”, non può che trarre forza da una drammatica motivazione umana e morale ispirata anche a fondamentali principi cristiani.”

Questo è un estratto dal messaggio del Presidente della Repubblica (qui il testo integrale).

Eppure si muove e anzi or si muove! Ma qualcuno, molto prima di lui, ha cominciato una battaglia, costellata d’azioni nonviolente, anche in essere, (sciopero totale delle fame e della sete) Marco Pannella sta vivendo, da mezzo secolo, con uno scopo preciso: aiutare l’Italia ad uscire da questa condizione criminale, anche modificando il sistema carcerario.

Strasburgo emette sentenze e condanne, i detenuti si uccidono, le visite ispettive lasciano sbigottiti, l’informazione è arrivata (anche se ripulita e centellinata) a scuotere animi e coscienze, ma non c’è stato nulla da fare.

Marco Pannella e Rita Bernardini continuavano imperterriti a visitare carceri, a digiunare, a lanciare messaggi, a parlare da Radio Radicale, a dimostrare che non vi era ed è altra possibilità oltre l’amnistia.

Come e perché non ha importanza (proviamo a convincerci), ma ci siamo quasi arrivati: il Capo dello Stato ha pronunciato la fatidica parola: Amnistia! Nel documento ci sono anche una serie di punti, raccomandazioni, orrori carcerari… tutte cose che Marco e Rita conoscono bene. Lo leggi sui loro visi, solchi sottili e profondi, dal sorriso lontano che hanno quando, a Radio Carcere, raccontano di qualche lettera, di un qualche detenuto, di una qualsiasi cella, per un qualsiasi reato.

Sono tanti anni che loro combattono, non soli certi, con i Compagni accanto, che si chiamassero Rosa nel Pugno o lista Amnistia Giustiza Libertà, i Radicali erano lì. Io non ero presente, certo la mia età non me lo permetteva, neppure dopo avevo idea di cosa fosse l’amnistia o il PRNTT (Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito). Ma il 25 aprile 2012 ero in marcia con Pannella per l’amnistia, il mio pensiero stava verso i padri separati vittime di false accuse, nella stragrande maggioranza, “dentro” in modo preventivo (custodia cautelare). Poco alla volta imparai, osservando, domandando di continuo, conoscendo le persone. Ho avuto modo di soppesarne alcune, stesso “trattamento” avrò subito io. Io non c’ero negli anni delle manifestazioni, dei referendum, delle imponenti raccolte firme. Ma ci sono adesso, nel mio angolino, con le mie idee e i miei obbiettivi: di questo si tratta!
Rita Bernardini ad una riunione della direzione di Radicali Italiani ha detto “Marco non molla, quando si mette in testa una cosa pista su quella e non molla!” e quanto è vero.

Io non ero li in quegli anni, tutto ciò che posso dire, oggi leggendo il messaggio del Capo dello Stato, l’articolo di stamattina di Riccardo Camilloni (articolo) ed immaginando quello che farà uscire domani su “la storia dell’amnistia” è che Amnistia sta a Marco Pannella.

Ed un’altra cosa ho imparato: i Radicali non sono mai a favore di videocamera.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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