News da Nessuno Tocchi Caino: Bangladesh, Iraq e Libia
Dalla NewsLetter dell’associazione Nessuno Tocchi Caino, una selezione di notizie su Bangladesh, Iraq e Libia. Nessuno tocchi Caino è una lega internazionale di cittadini e di parlamentari per l’abolizione della pena di morte nel mondo.
Bangladesh: 7° deputato dell’opposizione condannato a morte
1 ottobre 2013: il Tribunale per i crimini di guerra del Bangladesh ha condannato a morte un leader e deputato dell’opposizione, nel settimo verdetto del genere da parte dell’organismo istituito per punire i crimini avvenuti nella guerra di indipendenza dal Pakistan.
Salauddin Quader Chowdhury, deputato della principale forza di opposizione, il Partito Nazionalista del Bangladesh (BNP), è stato riconosciuto colpevole di torture, stupri e genocidio avvenuti durante la guerra di indipendenza del 1971.
Il processo è stato denunciato dai partiti di opposizione come politicamente motivato e sono più di 100 le persone morte nelle proteste per i verdetti finora emessi dal Tribunale.
Chowdhury, 64 anni, è stato accusato di aver ucciso circa 200 civili e di aver collaborato con l’esercito del Pakistan per uccidere e torturare persone disarmate, così come di altri crimini.
Iraq: a settembre 23 esecuzioni per terrorismo
1 ottobre 2013: nel mese di settembre l’Iraq ha giustiziato 23 persone in due giorni, per la maggior parte accusate di terrorismo, ha reso noto il Ministero della giustizia.
Dei 23, 20 erano membri di al-Qaeda o comunque coinvolti in attività terroristiche, mentre i rimanenti tre erano stati riconosciuti colpevoli di “crimini” non specificati, ha detto un portavoce del Ministero.
Le esecuzioni sono state effettuale il 22 e 26 settembre, portando ad almeno 90 i prigionieri messi a morte nel Paese dall’inizio dell’anno, in base al conteggio tenuto dalla Afp sulla base di notizie ufficiali.
Libia: 3 condanne a morte per omicidio
26 settembre 2013: tre ex rivoluzionari libici sono stati condannati all’impiccagione da una corte di Tripoli per l’omicidio di un uomo che avevano rapito, ha reso noto l’ufficio del procuratore.
I tre, identificati nel caso n° 9306 come Khaled Fathi Issa Bumashat, Walid Abdul Razak Nejmeddin Al-Harati e Tariq Ali Salem Ben Mahmoud, sono stati giudicati colpevoli dalla Corte d’Appello di Tripoli dell’omicidio, commesso lo scorso anno, di Ahmed Saleh Juma Fulaifel.
L’ufficio ha detto al Libia Herald che i tre, membri della Brigata dei Martiri di Bengasi, avevano sequestrato Fulaifel di loro iniziativa insieme alla sua auto, nei pressi di una stazione di benzina a Ain Zara. Poi lo hanno portato in una località segreta, dove lo hanno picchiato, “con il pretesto di interrogarlo”, causandone la morte.
Bumashat e Ben Mahmoud seppellirono il corpo e Harati prese l’auto, ha aggiunto l’ufficio del procuratore.
Harati è stato arrestato, “nella zona sud di Tripoli” l’8 gennaio di quest’anno mentre era in possesso del veicolo rubato. In seguito sono stati arrestati gli altri due.
L’ufficio del procuratore ha detto che i tre si sono accusati l’un l’altro, consentendo così l’individuazione del luogo in cui era stata sepolta la vittima, il cui corpo mostrava segni di tortura.
Una condanna a morte deve essere approvata sia dal Gran Mufti che dal governo prima di essere applicata, ha ricordato l’ufficio del procuratore.