Cronaca

Italia tra Concordia e Berlusconi

iUn’Italia alla deriva, tra la Concordia che viene rimessa in piedi, Berlusconi “videomaker” e controlli europei sulle casse dell’Italia.

Solo la nostra nazione ha questa magnifica capacità di distrarre la massa, di attirare l’ attenzione su cose futili e inutili, mentre la gente muore di fame.

Dirette televisive sui lavori alla Costa Concordia, prime pagine dei quotidiani sulla grazia richiesta, da accettare o rifiutare, al delinquente – e grazie alla Cassazione lo posso scrivere- Silvio Berlusconi.

E gli italiani? Quelli veri intendo, quelli che la mattina non hanno le autoblu o le televisioni ad attenderli sotto casa…

Gli italiani veri continuano a cercare di sbarcare il lunario, con la vita sempre più cara e stipendi sempre più poveri e incerti. Con Novella 2000 nella busta della spesa, l‘Unità sotto braccio e il TG5 in TV all’ora di pranzo.

Ci fanno preoccupare con l’idea che staccata la spina a Berlusconi, anche l’Italia sarà spacciata, cadrà il governo Letta – degli irresponsabili- Grillo cercherà di accaparrarsi più elettori, solo perché è quello con la voce più forte, ecc. ecc. ecc.

Io continuo a vedere, però, solo e sempre le stesse facce, solo e sempre la stessa dannata gente che, alla faccia di tutti noi, continua a vivere sopra le sue, e soprattutto sopra le nostre, possibilità. Continuo a sentire tiritere come “diamo lavoro ai giovani“, “il decreto del fare per il bene della Nazione”, bisogna far sacrifici per rimettersi in piedi – proprio come la Concordia, che, grazie alla demagogia spicciola degli italiani, è stata paragonata ad un Paese ormai irrecuperabile.

Io sono figlia dell’ultima generazione di realizzati, della prima di divorziati, dei sessantottini.

Di quella generazione che insomma si è mangiata tutto…

Di quella gente che a diciotto anni lottava in piazza con la bandiera rossa in mano e che ora timbra il cartellino in municipio e poi va a fare colazione, lasciando l’ufficio scoperto e la fila sempre più lunga.

Di quelle persone che: ” se non fosse per noi, voi altro che università”, e che ora ti offre un lavoro a 500 euro al mese più provvigioni, perché  “non dovete più aspettare il posto fisso voi giovani”.

Sono figlia anche dell’ultima generazione di persone che ha potuto sperare di andare all’estero e ottenere una rivincita su uno Stato, vecchio già vent’anni fa.

Ora non c’è neanche più questa possibilità, a meno che non si accetti di lasciare l’Italia per fare anni e anni di gavetta, di lavori umili, di lavapiatti e camerieri – cosa che a questo punto, preferirei fare in un Paese che parla la stessa lingua che io uso per pensare-.

Quindi scusate se della Concordia, di Berlusconi, del Governo italiano e di tutte queste cavolate a me non importa più niente, e se mi consolo guardando il Milan, la domenica – e il mercoledì- in televisione.

Non sono affatto leggera, provate a chiederlo all’ansia che dalla mattina alla sera sta seduta sul mio petto…

 

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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