Cronaca

Accettare se stessi per cambiare. Dott.ssa Viviana

mdwfmTrattarsi con rispetto, tenersi in alta considerazione, battersi per il proprio diritto a esistere sono caratteristiche dell’accettazione di sé. Per cambiare e crescere uno dei passi obbligatori è l’accettazione del sé.

Alcune persone di tanto in tanto vivono un senso di disagio, di insoddisfazione di sé e della propria vita, non riuscendo ad accettarsi per quello che sono e per come appaiono a se stesse e agli altri. A risentirne soprattutto persone con una bassa stima di sé.

Una sana stima di sé, infatti, è impossibile senza l’accettazione di sé.

Per cambiare il rapporto che si ha con se stessi, è necessario modificare l’opinione di sé, imparando a conoscersi e diventare così consapevoli dei propri limiti, dei propri bisogni e delle proprie capacità.

Bisogna riuscire ad accettarsi, evitando di pretendere da se stessi la perfezione. Secondo lo psicologo Abraham Maslow non è possibile alcuna salute psicologica senza l’accettazione di sé.

La persona autorealizzata, infatti, ha una serena accettazione di sé, delle sue potenzialità e dei suoi limiti.

Accettare se stessi vuol dire:

  • Stare dalla propria parte;
  • Valorizzarsi;
  • Assumere degli impegni verso se stessi..

Accettare se stessi è un atto di autoaffermazione!

Accettando se stessi e quello che si sente, si è più responsabili delle proprie scelte e azioni: non si può attribuire agli altri le colpe dei propri errori, né si è troppo severi con se stessi per le proprie mancanze. Inoltre, accettando quello che non si può cambiare in noi e negli altri, si smette di combattere inutilmente, potendo così avere a disposizione maggiori energie per modificare quello che dipende da sé.

A volte, infatti, si può rimanere intrappolati in comportamenti o esperienze passate che generano sofferenza, senza riuscire a esplorare nuove possibilità. Accettare se stessi quindi diventa il presupposto fondamentale per cambiare e migliorarsi.

L’accettazione di sé comporta la disponibilità a riconoscere, piuttosto che a rinnegare, i propri pensieri, sentimenti, desideri, azioni. L’accettazione di sé non nega, né combatte i pensieri che ci turbano, i sentimenti spiacevoli e dolorosi, piuttosto permette di sperimentare i propri sentimenti nella loro completezza.

Va osservato comunque che si può essere spaventati non solo dai propri difetti, dai propri aspetti di sé negativi, ma anche dalle proprie qualità. Si può temere la propria intelligenza, la propria attrattiva, il proprio entusiasmo, la propria vitalità.

Il primo passo per affrontare quello che vogliamo cambiare è accettarlo. Non possiamo cambiare un nostro comportamento o parti del nostro carattere se non riconosciamo che ci appartengono, così come non possiamo superare una paura se ne neghiamo l’esistenza.

Il secondo e necessario passo è accettare i propri errori. Riuscire ad ammettere i propri errori, permette di imparare da essi, crescere e fare meglio in futuro: tuttavia, non si può imparare niente dai propri errori se non si accetta di averli commessi.

Conseguenza della accettazione di sé è il perdono, in quanto l’accettazione di sé implica l’idea della compassione. Avere un atteggiamento compassionevole e comprensivo verso se stessi non incoraggia i comportamenti indesiderati, riduce piuttosto la probabilità che si ripresentino. Accettando se stessi non si nega la realtà, né si cerca di giustificare, ma si cerca di capire come mai una cosa sbagliata in quel momento mi era sembrata desiderabile.

Accettare se stessi è un profondo sentimento di amorevolezza, comprensione e accoglienza che sarebbe auspicabile avere nei confronti di se stessi.

E voi quanta benevolenza avete nei vostri confronti? Vi invito a rifletterci se vi va ascoltando la canzone di Elisa “Qualcosa che non c’è”. E chissà che il segreto per guardarsi con maggior amorevolezza e accettazione sia come dice la canzone:

E se c’è un segreto

È fare tutto come

Se vedessi solo il sole

E non qualcosa che non c’è”

 

La dottoressa Viviana, per approfondire questi temi e rispondere alle vostre domande, è disponibile scrivendo qui sotto nei commenti oppure inviando una  mail a benessereconviviana@www.senzabarcode.it

Dr.ssa Viviana Coniglio 333 8399441

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

4 pensieri riguardo “Accettare se stessi per cambiare. Dott.ssa Viviana

  • viviana coniglio

    Ciao Elena, innanzituuto ti ringrazio molto per il tuo commento, con il quale mi trovo molto d’accordo.Inoltre penso che genitori come te siano davvero un ottimo esempio in questa società dove ormai la tecnologia sembra fare da padrona con modelli assurdi e sempre più lontani dalla realtà e dalal realizzazione del proprio sè. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio e /o confronto. Un grosso in bocca al lupo a te e alle tue figlie…
    Viviana

  • viviana coniglio

    Ciao Elena, innanzituuto ti ringrazio molto per il tuo commento, con il quale mi trovo molto d’accordo.Inoltre penso che genitori come te siano davvero un ottimo esempio in questa società dove ormai la tecnologia sembra fare da padrona con modelli assurdi e sempre più lontani dalla realtà e dalal realizzazione del proprio sè. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio e /o confronto. Un grosso in bocca al lupo a te e alle tue figlie…
    Viviana

  • Ho riscontrato che questa mancanza di consapevolezza inizia da bambini, nelle preadolescenza e che se non viene trattata a dovere, la si porta avanti fino all’età adulta,a volte ingigantendola. Mi rendo conto di essere fuori moda ma ritengo che buona parte di questo “autolesionismo” deriva dalla televisione e dal consumismo di massa che fa brillare il bello e che non considera minimamente il normale e comunque chi non ha attitudine estetiche buone/eccellenti. Pubblicità, cartoni animati, telefilm per teenagers, abbigliamenti sponsorizzati danno un’idea sbagliata del mito da seguire e la ragazzine o il ragazzino che non si rivede in loro è da subito considerato uno “sfigato”. Ecco che parte un’odissea di negatività che tocca molteplici stati emotivi che portano all’isolamento e alla bassa autostima. Ecco che accettare se stessi diventa un percorso impossibile, se non altro molto difficile e doloroso se non si ha qualcuno che ci aiuta a capire e comprendere che non esistono solo le ballerine(ragazzine appena maggiorenni che ballano seminude sopra i palcoscenici) e le cantanti. Si tende purtroppo a far credere che se non si è così non si è nessuno quando invece ognuno di noi nasconde attitudini meravigliose. Basterebbe solo scoprirle. Immaginate per un bambino o per un pre-adolescente quanta felicità può dare, rendersi conto di essere bravi in qualcosa e che quel qualcosa gli piace pure tanto. Oltre a renderlo felice, aiuta la sua autostima e lo invita a migliorarsi sempre di più. Personalmente ho scelto per le mie figlie un ambiente privo di tecnologie per dare libero sfogo alla loro creatività e curiosità, consapevole che è questa la strada sana e giusta che le porterà in primo luogo a farle capire dove si nasconde la vera vita facendogliela apprezzare naturalmente con semplicità e in secondo luogo spingendole a trovare se stesse nella natura in quanto facciamo tutti parte dello stesso pianeta ed è giusto viverlo ed amarlo sin da piccoli. Tutto questo aiuta la consapevolezza di sé ed aiuta a non venir inquinate da quei negativi e futili esempi che ci vengono imposti quotidianamente.

  • Ho riscontrato che questa mancanza di consapevolezza inizia da bambini, nelle preadolescenza e che se non viene trattata a dovere, la si porta avanti fino all’età adulta,a volte ingigantendola. Mi rendo conto di essere fuori moda ma ritengo che buona parte di questo “autolesionismo” deriva dalla televisione e dal consumismo di massa che fa brillare il bello e che non considera minimamente il normale e comunque chi non ha attitudine estetiche buone/eccellenti. Pubblicità, cartoni animati, telefilm per teenagers, abbigliamenti sponsorizzati danno un’idea sbagliata del mito da seguire e la ragazzine o il ragazzino che non si rivede in loro è da subito considerato uno “sfigato”. Ecco che parte un’odissea di negatività che tocca molteplici stati emotivi che portano all’isolamento e alla bassa autostima. Ecco che accettare se stessi diventa un percorso impossibile, se non altro molto difficile e doloroso se non si ha qualcuno che ci aiuta a capire e comprendere che non esistono solo le ballerine(ragazzine appena maggiorenni che ballano seminude sopra i palcoscenici) e le cantanti. Si tende purtroppo a far credere che se non si è così non si è nessuno quando invece ognuno di noi nasconde attitudini meravigliose. Basterebbe solo scoprirle. Immaginate per un bambino o per un pre-adolescente quanta felicità può dare, rendersi conto di essere bravi in qualcosa e che quel qualcosa gli piace pure tanto. Oltre a renderlo felice, aiuta la sua autostima e lo invita a migliorarsi sempre di più. Personalmente ho scelto per le mie figlie un ambiente privo di tecnologie per dare libero sfogo alla loro creatività e curiosità, consapevole che è questa la strada sana e giusta che le porterà in primo luogo a farle capire dove si nasconde la vera vita facendogliela apprezzare naturalmente con semplicità e in secondo luogo spingendole a trovare se stesse nella natura in quanto facciamo tutti parte dello stesso pianeta ed è giusto viverlo ed amarlo sin da piccoli. Tutto questo aiuta la consapevolezza di sé ed aiuta a non venir inquinate da quei negativi e futili esempi che ci vengono imposti quotidianamente.

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