Esplode una fabbrica di fuochi d’artificio a Città Sant’Angelo (PE)
Un terribile incidente ha violentemente scosso gli animi degli abruzzesi in data 25 luglio 2013. Una fabbrica di fuochi d’artificio situata a Villa Cipressi di Città Sant’Angelo, è esplosa causando un morto, tre dispersi e otto feriti. La vittima in questione è Alessio Di Giacomo, ventiduenne figlio del proprietario della ditta.
Il giovane era stato soccorso dal 118 subito dopo la prima esplosione, ma avvicinatosi troppo alla zona deflagrata, è rimasto mortalmente travolto da una una seconda terribile ondata. Anche i tre dispersi apparterrebbero alla famiglia Di Giacomo, attualmente ancora sotto le macerie. Le forze dell’ordine non nutrono infatti molte speranze di ritrovarli in vita. La collina sulla quale era situata la fabbrica è stata rasa al suolo e tutt’ora gli artificieri stanno lavorando per evitare una quarta deflagrazione. Il complesso che accoglieva i fuochi d’artificio era costituito da diversi capannoni; in uno di questi si trova tutt’ora della polvere pirica, fortunatamente non ancora raggiunta dalle fiamme.
Due degli otto feriti si trovano in gravissime condizioni. Alcune case sono state sventrate, molti detriti e macerie hanno raggiunto un chilometro di distanza dall’area interessata, rendono le operazioni di soccorso non facili. L”incendio si è rivelato molto vasto: diversi campi e abitazioni sono stati investiti dalla potenza distruttiva dell’incidente, come anche le cappelle del vicino cimitero. Una condizione generale di ansia ha terrorizzato gli abitanti del luogo, ma il boato è stato avvertito fino a 20 chilometri di distanza dalla collina. Molti testimoni raccontano di essersi trovati davanti un vero e proprio scenario bellico. Medici, infermieri e ambulanze si trovano sul posto per l’assistenza sanitaria, all’interno di un campo medico di emergenza prontamente allestito.
La Procura di Pescara ha intenzione di aprire un fascicolo con l’ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio plurimo colposo a carico di ignoti.
In situazioni come questa – dai risvolti non di rado tragici – viene da chiedersi quanto sia sicuro l’intrattenimento di “botti” e spettacoli pirotecnici. Il rischio di mettere in pericolo gli abitanti e di ferire la natura circostante non è remoto; spesso le vittime sono poi gli stessi artefici di quegli indimenticabili e fantasiosi giochi di colori e fiamme, ai quali non riusciamo a resistere nelle calde sere d’estate.