Fecondazione: Cagliari prima struttura pubblica diagnosi pre-impianto
Riceviamo dall’Associazione Luca Coscioni. Per richiedere l’inserimento di un comunicato stampa ufficiostampa@www.senzabarcode.it
Dichiarazione congiunta di Filomena Gallo, Angelo Calandrini e Renato Chiesa, rispettivamente Segretario dell’Associazione Luca Coscioni la prima e tutti legali della coppia.
Per la prima volta dall’entrata in vigore della legge 40/04, a Cagliari, lo scorso novembre, un giudice in materia di fecondazione assistita ha ordinato ad una struttura pubblica di eseguire una tecnica di diagnostica pre-impianto sull’embrione anche tramite il ricorso ad altre strutture sanitarie, come avviene di fatto per altri tipi di indagini.
In tal modo è stato stabilito che non c’è differenza tra struttura pubblica e privata in affermazione del principio di equità nell’accesso alle cure. Ma soprattutto è stato sancito che i centri pubblici di procreazione medicalmente assistita se autorizzati per tecniche in vitro devono lavorare come i privati e quindi se richiesto eseguire PGD.
Dichiarano gli avvocati: “Dopo 9 mesi di solleciti per l’esecuzione della decisione affinché si potesse procedere con la diagnosi preimpianto, ieri è stata pubblicata la Delibera 1158, che prevede una convenzione esterna con una struttura privata per eseguire la diagnosi clinica dell’embrione, in tal modo non vi sarà alcun interruzione di servizio.”
A questo link l’approfondimento sulla decisione del Tribunale di Cagliari.
Finalmente il principio di equità nell’accesso alle cure e alle diagnosi è rispettato, in Sardegna le coppie che hanno bisogno di diagnosi pre-impianto potranno ottenere l’indagine diagnostica accedendo al trattamento di fecondazione assistita direttamente presso l’Ospedale Microcitemico con invio delle cellule da analizzare presso una struttura privata convenzionata.
Conclude Filomena Gallo, avvocato e segretario dell’Associazione Luca Coscioni: “Ad oggi abbiamo assistito cinque coppie che potranno finalmente in una struttura pubblica chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione. Inoltre, stiamo procedendo contro altre strutture pubbliche di fecondazione assistita autorizzate per fecondazione in vitro affinché la diagnosi pre-impianto sia applicata ”.