Cronaca

Freddie Mercury diventa un ‘gorilla’: la statua della discordia

Una trovata che ha infastidito, e non poco, i fan della celebre rock band britannica: è apparsa a Norwich, infatti, una statua di un gorilla travestito da Freddie Mercury.

Freddie Mercury

 

I fan dei Queen avranno sicuramente avuto un poderoso sussulto nel transitare per le strade di Norwich, ritrovandosi davanti il proprio compianto beniamino in versione “scimmiesca”. L’idea è venuta allo scultore Mark Richardson, che nell’ambito di una mostra open-air, ha deciso di esporre diverse statue di sua creazione che raffigurassero Freddie Mercury in questa versione animalesca.

I tratti facciali corrispondono alla perfezione a quelli dell’ex frontman della rock band britannica, scomparso nel 1991 a causa dell’AIDS: l’idea è piaciuta sin da subito a Richardson, che ha speso più di 800 sterline per costruire e distribuire la sua opera per le strade della cittadina britannica. Ma l’idea, probabilmente, è piaciuta solo ed esclusivamente a lui.

I fan dei Queen non sono stati gli unici a lamentarsi in merito a tale trovata. Sulla questione è intervenuto addirittura Brian May, storico chitarrista del gruppo, che ha espresso tutto il suo disappunto sulla trovata di Richardson sia per questioni etiche, che d’immagine, definendo l’opera “meschina ed oltraggiosa”. Il manager della band e la fondazione che detiene i diritti di Mercury hanno quindi deciso di passare alle maniere forti, chiedendo la rimozione immediata delle famigerate statue.

statua-rimossaLa richiesta è stata accolta, come testimoniato dall’immagine in alto. Richardson, ovviamente, non l’ha presa particolarmente bene, dichiarando di aver perso letteralmente il sonno quando gli è stata riferita la notizia. Ma il dado è tratto: della statua “scimmiesca” di Freddie Mercury, d’ora in poi, rimarranno solo le immagini. Forse “ironizzare” su una persona morta (soprattutto così amata come Freddie) può aver toccato la sensibilità di molti, tra cui quella dell’eterno compagno di “scorribande” Brian May, ma sta di fatto che Richardson, a prescindere dalle sue intenzioni iniziali, irriverenti o meno, ci penserà su due volte prima di dare delle forme animalesche a star così idolatrate.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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