Politica

Giustizia: Rita Bernardini “chi tocca i fili muore”

Dichiarazione di Rita Bernardini, promotrice dei 12 referendum sulle libertà civili e la giustizia.

Lo scandalo dell’emendamento di Donato Bruno? Bernardini: un errore da matita blu escludere la giustizia dalla riforma costituzionale.

rita bernardini (1)

Il Prof. Giuseppe Di Federico lo ripete da anni: in Italia, in tema di “giustizia”, “chi tocca, i fili muore”. La corporazione dei magistrati non perdona ed il centro sinistra agisce di complemento. Ieri, in commissione Affari Costituzionali, non appena il sen. Donato Bruno ha depositato l’emendamento per includere anche il capitolo giustizia tra gli interventi che il comitato per le riforme costituzionali deve elaborare, i maggiori quotidiani online, in testa Repubblica e Corriere, si sono scatenati titolando “blitz del Pdl” e riportando le dichiarazioni stizzite di esponenti del PD, SEL e del M5S: “strappo inaccettabile”, “faremo le barricate”.

Ora c’è qualcuno degli “stizziti” che possa ragionevolmente spiegare come sia possibile ri-concepire un nuovo assetto istituzionale riformando i poteri di Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica senza toccare il capitolo della Magistratura? La democrazia non è, innanzitutto, bilanciamento dei poteri? Credono veramente che la nostra macilenta e pluricondannata giustizia non abbia bisogno di riforme e che la nostra malandata economia non trarrebbe vantaggio da una giustizia più affidabile? O forse ritengono addirittura che abbiano ragione i magistrati che nei loro documenti ci raccontano frottole come quella che in Europa loro sarebbero i più produttivi, i più bravi e persino i meno pagati.

In Italia siamo arrivati al punto in cui anche il deposito di un assennatissimo emendamento viene visto attraverso la lente dell’antiberlusconismo. Siamo vicini al punto in cui non sarà più possibile “pensare” alla riforma della Giustizia senza incorrere nel rischio di essere tacciati come filo-berlusconiani. I riformatori “de noantri” non pensano alle riforme che sono necessarie al Paese; si pongono come unico problema se questa o quella riforma possa o meno piacere a Berlusconi.

 Ben vengano, dunque, i 12 referendum radicali che restituiscono direttamente ai cittadini capacità decisionali che parlamenti e governi, di ieri e di oggi, hanno dimostrato e dimostrano di non avere.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

2 pensieri riguardo “Giustizia: Rita Bernardini “chi tocca i fili muore”

  • qui’, la natura reazionaria dei radicali ci appare in tutto il suo splendore.

  • qui’, la natura reazionaria dei radicali ci appare in tutto il suo splendore.

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