Idee per vacanze low cost: spunti e stili
Si narra di un antico popolo nomade che un tempo lontano attraversava l’Europa in lungo e largo armato solo di zaino e spirito di iniziativa. Era il fiero popolo degli autostoppisti, gente coraggiosa e spesso capelluta, che con il pollice al cielo usava pregare gli dei dei viaggiatori affinché qualcuno se li caricasse in macchina scarrozzandoli qua e là. Si dice, ma qui la storia diventa leggenda, che alcuni rari esemplari vaghino ancora oggigiorno sperduti in Eurolandia, spingendosi perfino verso le remote pianure dell’Asia. Avvistamenti certi riguardano invece il Sudamerica, dove esemplari autoctoni o meno percorrono ancora interminabili distanze avventurandosi zaino in spalla da un capo all’altro del continente.
Pur manifestando un’infinita ammirazione per questi globetrotters originari, io da parte mia ho sempre avuto pessime esperienze con l’autostop. E non perché, come ripete instancabilmente mia mamma, “Non bisogna mai accettare passaggi dagli sconosciuti”. Ma perché, nonostante il mio aspetto innocuo da ragazzina alta cm 150 e gli occhioni da cerbiatto che sfodero in certe occasioni, molto più semplicemente quasi nessuno mi caricava mai. Facendo di necessità virtù, ho elaborato quindi tutta una serie di strategie alternative per viaggiare, dormire, e mangiare, non dico gratis, ma almeno molto molto leggera.
Bisogna innanzi tutto puntualizzare qualche cosuccia. Viaggiare low cost è più che altro uno stile che esula dalla semplice questione economica del risparmio vacanziero. L’esempio banale che mi sovviene al momento è quello dei villaggi vacanze. Coccolati e vezzeggiati, i vacanzieri si presentano in questo caso come l’emblema del turista spendaccione che attraversa il mondo per ritrovarsi comunque a casa sua. Cinicamente parlando, non mi pare aver molto senso prefiggersi mete lontane e pretendere comunque animatori italiofoni, cucina a buffet internazionale (meglio se italian style) e aria condizionata che plachi l’umidità dei tropici. Che poi insomma, a Cuba o a Ostia i villaggi vacanze si somigliano un po’ tutti. Per gli affezionati del settore, consiglio dunque di cercare su GoogleMaps il villaggio vacanze più vicino a casa che comunque è identico a qualsiasi altro. Una volta lì farsi una foto sulla spiaggia accanto al turista nordico e ustionato di turno, e millantare tranquillamente una vacanza alle Maldive in caso di chiacchiera serale con gli amici al rientro. L’effetto sarà doppio: risparmierete, quanto meno sul viaggio, e darete una manina alla stagnante economia italica pur conservando la vostra nomea d’infaticabile viaggiatore.
Passando da un estremo all’altro, molti sovrappongono le vacanze low cost alla scomodità più nera. Falso mito. Viaggiare low cost non significa affatto tramutarsi in accattone da viaggio né accontentarsi del peggio del peggio che la vostra meta possa offrire. Alla base, significa sentirsi viaggiatore più che turista, significa calarsi il più possibile nella realtà che si è scelto di scoprire, spalancare la propria curiosità nei confronti di ciò che sta intorno provando e riprovando un po’ di tutto, dai locali ai cibi autoctoni, scoprire alla meglio quel frammento d’umanità che vi circonda. Con somma meraviglia scoprirete che molto molto spesso indigeno e (più) economico vengono a coincidere. Che poi, a pensarci bene, chi nella città di residenza preferisce spendere un patrimonio mangiando cibo sciapito in quel grande locale del centro con menù bilingue piuttosto che rintanarsi nella microscopica locanda a godersi i piaceri della tavola per due lire? Se tanto mi dà tanto, il discorso dovrebbe valere anche per le città di residenza degli altri. Economico non significa affatto automaticamente peggiore, anzi può essere vero il contrario.
Confidare nel caso, è in linea generale buona cosa, ma non bisognerebbe abusarne. Soprattutto se si tratta di low cost, improvvisare non è consigliabile pena vedere la propria vacanza trasformarsi in un incubo estivo e sudaticcio. Non bisogna quindi cedere in toto al romanticismo e credersi avventurieri senza macchia e senza paura. Informarsi bene e pianificare ragionevolmente è invece buona cosa, pur lasciando un certo spazio di manovra all’ispirazione del momento. Se la vacanza è fai da te, è necessario ad esempio avere ben chiari i tempi e le modalità degli spostamenti per non ritrovarsi appiedati in un posto con la prenotazione per la notte in tutt’altro. Buona regola, se si opta per vacanze vaganti e un po’ all’avventura, di quelle che ci si sposta di giorno in giorno cercando di volta in volta dove dormire, è ad esempio assicurarsi di avere la possibilità di una connessione wi-fi (e di aver messo pc o tablet in valigia, ovviamente!).
Internet è infatti una fonte inesauribile di informazioni e di suggerimenti, sia prima che durante il viaggio. Esistono guide interessanti sull’argomento, ma se si parla di vacanze low cost l’unica vera stella polare è l’esperienza. Una raccolta notevole ed utilissima delle quali è rintracciabile sull’inossidabile Zingarate, dove si trovano spunti, guide e suggerimenti un po’ su tutto l’universo del viaggiare. Con un po’ di pazienza da internauta, si possono rintracciare anche siti e forum con i consigli che gli utenti mettono a disposizione su ciò che ci interessa nello specifico. Io, nel più puro spirito di condivisione globale di saperi e conoscenze sul quale si basa il vivere low cost in generale e il viaggiare a poco in particolare, di esperienza metto a disposizione la mia, maturata in anni di vacanze e viaggi a costo basso e/o bassissimo. E siccome, a parlar chiaro, qui pare si prospetti l’ennesima estate con la cinghia tirata, ogni suggerimento è ben accetto. Se ne avete commentate pure questo e i prossimi articoli della serie, ogni esperienza può rivelarsi utilissima per confezionare una stupenda vacanza low cost!