Pederasti e mignotte… tutti in villeggiatura alle Tremiti
Grazie ad un interessantissimo servizio della BBC, ancora una volta possiamo sottolineare quanto triste e di bassa cultura fosse la dittatura fascista in Italia. Per Mussolini “pederasti, mignotte e handicappati” meritavano di vivere isolati dal resto della società.
Bastava appartenere ad una minoranza, a prescindere che si parlasse di etnia, sessualità, disabilità fisica o mentale. Si veniva mandati al confino. Non in carcere, non c’erano i presupposti in quanto non veniva infranta nessuna legge dello stato, ma come se si trattasse di “merce avariata” si preferiva, per questioni di pseudo ordine pubblico, allontanare chiunque fosse ritenuto “inferiore” dalla vita sociale degli italiani.
Le isole tremiti accolsero una parte di questi “scarti”, circa un centinaio di omosessuali, che colpevoli di amare qualcuno dello stesso sesso, vennero abbandonati e dovettero imparare a vivere come potevano, dei propri sforzi e del proprio lavoro.
I pederasti, questo era il nome affibbiato da Mussolini e dai suoi a questi “deviati”, erano condannati a cinque anni di confino nelle Isole Tremiti e all’esposizione al pubblico ludibrio. L’isola scelta era quella di San Domino, ancora più isolata perfino rispetto all’isola di San Nicola, che ospitava i detenuti politici – dove trascorse vari anni di prigionia anche Sandro Pertini-.
Venivano letteralmente trattati come animali, non potevano abitare in case private, ma passavano la notte chiusi a chiave in una grande camerata, senza servizi igienici. Erano guardati a vista, fino al tramonto, da due carabinieri che, dopo averli messi sottochiave, lasciavano l’isola per la notte e non vi facevano ritorno fino al mattino dopo.
Nonostante tutto questo, molti confinati sostenevano che l’isolamento forzoso era quasi meglio della vita di sotterfugi e nascondigli che erano costretti a sostenere nei luoghi di provenienza. Sull’isola ognuno poteva realmente comportarsi come riteneva più opportuno, non reprimendo la propria sessualità ed il proprio stile di vita.
La BBC ha basato il suo documentario su un interessantissimo libro, “La città e l’isola”, scritto a quattro mani dai due studiosi – nonché compagni nella vita- Goretti e Giartosi.
Negli archivi di stato sono ancora oggi rinvenibili i verbali di arresto di alcuni dei condannati al confino. Tutti più o meno recitavano la stessa – poi si scoprirà inventata- filastrocca:
“X è dedito alla pederastia e costituisce un serio e pericoloso nocumento per la Società, per i frequenti scandali cui dà luogo. Per meglio riuscire negli adescamenti, soleva girovagare di giorno e di notte, con andatura e movenze femminee, truccato con rossetto ed abiti tali da richiamare l’attenzione dei passanti che, in massima parte, restavano nauseati”.
Nessuno dei detenuti sulle isole Tremiti al rientro in patria è riuscito ad ottenere la riabilitazione dallo Stato, nonostante la guerra fosse finita e il fascismo deposto.
Che questo documentario, questo libro, e quest’intera vicenda serva a dimostrare e a far ricordare che le vere malattia dell’umanità sono la stupidità ed il pregiudizio!